Archivio Storico
Contesto gerarchico
Archivio del Principato vescovile di Trento (Archivio di Stato di Trento) \ Atti trentini I Serie \ Atti in giudizio e corrispondenza \ Atti in giudizio
Costituto
Tipologia
unità documentaria
Estremi cronologici
12 giugno 1679
Segnatura
Mazzo XIII "Bergwerk/Miniere", fasc. 6 (b. 54), "1679-1680", c. 159r
Descrizione
Citato a comparire come imputato davanti ai commissari inquirenti, il dottor Andrea Malfatti, vicario minerario di Pergine, rende il proprio costituto, in aggiunta a quello già deposto e registrato in precedenza.
Riferisce della vicenda dell'investitura mineraria concessa al veronese Corobioli e dei contatti avuti a tale riguardo con i fratelli Bartolomeo e Vincenzo Pedrotti nativi di Val di Sole e abitanti in Verona, agenti a nome di Badilli socio di Corobioli nell'impresa della miniera di ferro presso Ala; riferisce della prassi seguita nell'Ufficio minerario relativa alla determinazione delle mercedi spettanti al vicario per il rilascio delle concessioni e per le prestazioni d'ufficio, dichiarando che egli i suoi antecessori si sono sempre rimessi alla "liberalità" dei richiedenti e degli investiti; conferma sostanzialmente quanto risulta dalle deposizioni dei testimoni a proposito delle somme percepite dai richiedenti investitura, ma precisa che in ogni caso si trattava di donativi non richiesti e in ogni caso concordati, mai estorti. Dichiara di aver sempre agito a tutela degli interessi sovrani eminenti dei due principi, il principe conte del Tirolo e il principe vescovo di Trento, e delle rispettive Camere; afferma di aver sempre sentito dire che "nella Germania, se vi sono liti e contrasti tra minerali, il vicario non deve ritardare a dare l'esecuzione a quella persona che conosce habile a far incaminare le miniere, salve le ragioni delle parti", e di aver sempre seguito questa linea di condotta d'ufficio nei casi da lui trattati.
Riferisce in dettaglio e per esteso sulla vicenda della miniera di rame di Canezza e dell'investitura da lui concessa ad Alessandro Poloni mercante di Venezia, ricevente a nome proprio e del fratello; dichiara di aver ricevuto dal Poloni qualche fiorino a titolo di regalia, ma solamente dopo aver rilasciato loro l'investitura della miniera; riferisce dell'esame compiuto a Innsbruck su alcuni campioni di "vena" estratta dalla miniera di Canezza, di averne fatto registrare il responso dal notaio Antonio Refatti, e di aver ricevuto ordini da Innsbruck di "lasciar passare il rame, ma non il piombo", e di essersi perciò regolato in tal senso nel rilascio della concessione ai Poloni.

Sottoscrizione del notaio Giovanni Paolo Ciurletti, attuario della commissione inquirente

Originale
Lingua: italiano, latino
Persone
Malfatti, Andrea (vicario minerario in Pergine, sec. XVII terzo quarto)
Corobioli, Carlo da Verona
Pedrotti, Vincenzo dalla Val di Sole (abitante in Verona, concessionario della miniera di ferro di Levico)
Pedrotti, Bartolomeo dalla Val di Sole (abitante in Verona)
Badilli, Francesco da Verona
Badilli, Luigi Aloisio da Verona
Poloni ("de Polonis"), Carlo e Alessandro (mercanti in Venezia)
Refatti, Antonio da Pergine (notaio)
Ciurletti, Giovanni Paolo (notaio in Trento)