Archivio Storico
Contesto gerarchico
Archivio del Principato vescovile di Trento (Archivio di Stato di Trento) \ Atti trentini I Serie \ Atti in giudizio e corrispondenza \ Atti in giudizio
Istanza di investitura mineraria
Tipologia
unità documentaria
Estremi cronologici
20 luglio 1751
Segnatura
Mazzo XIII "Bergwerk/Miniere", fasc. 6 (b. 54), "1752-1758", c. 12v
Descrizione
Giacomo Antonio Zanini richiede al vicario Gentili di ottenere l'investitura della concessione di quei siti ove egli intende avviare una propria impresa mineraria, naturalmente con il placet di entrambe le superiori autorità, tirolese austriaca e principesca vescovile trentina. Temendo tuttavia che le stesse superiori autorità sospettino, sulla base di false voci sparse a suo discredito, "che esso tenghi celate delle miniere contenenti oro ed argento, e che di queste se ne abbi servito col trasportare o far trasportare anche il minerale fuori del Paese" a discapito delle entrate camerali dei due sovrani, al fine di rimuovere tali sospetti e dimostrare la sua buona fede, Zanini presenta altre sue sei dichiarazioni relative ad altri possibili siti minerari metalliferi da lui scoperti in Brentonico, mostrando altri campioni da lui prelevati in quei siti e così da lui stesso descritti:
"1°. Espone d'aver ritrovato nella contrada nominata all'Acqua dall'oro, pertinenze di Brentonico, un piccolo pezzetto come un grano di formento ed altro pezzetto più picolo di minerale che si suppone oro, e più altro pezzo di minerale che parimente contiene oro, del quale anzi ne presenta una mostra a quest'Officio minerale, avendo le mostre del primo date al nobile signor Giuseppe Pizzini come deputato da Sua Altezza reverendissima.
2°. Espone qualmente aver indicato al sodetto signor Pizzini una mostrina che contiene qualche intrinseco d'argento, e questo esso nobile signor Zanini ha hautta dal reverendo signor don Domenico Canella, la quale è posta nelle pertinenze d'Alla in contrada in Valfreda in una grotta.
3°. Espone ancora aver ritrovato nelle pertinenze di Brentonico in contrada a Festa ed ai Tusei certo materiale che contiene qualche particella d'oro ed argento, di puoco riccavo.
4°. Parimente rappresenta aver ritrovato nella contrada alla Valle, pertinenze di Besagno, certo materiale che indica argento.
5°. Dice pure aver ritrovato un'altra minera che indica argento nella contrada di Canalecchie, pertinenze di Brentonico, cioè nel valon ove scorre l'acqua."
Zanini replica quindi l'istanza di ottenere per investitura la concessione di estrazione della terra verde, essendo egli primo scopritore dei siti di coltivazione e considerato che da secoli i suoi antenati hanno ottenuto l'investitura delle "terre verdi e rosse di Brentonico"

Sottoscrizione di Giuseppe Matteo Alpruni, cancelliere dell'Ufficio minerario; segno e sottoscrizione di Francesco Antonio Alpruni, cancelliere dell'Ufficio minerario, autenticante la copia rilevata dagli atti originali

Copia autenticata prodotta in giudizio, 8-21 febbraio 1753
Lingua: italiano, latino
Persone
Zanini, Giacomo Antonio (proprietario di cave di argilla in Brentonico)
Gentili, Giuseppe Michele (dottore in legge, vicario minerario in Pergine)
Pizzini, Giuseppe da Ala
Canella, don Domenico
Alpruni, Giuseppe Matteo (cancelliere dell'Ufficio minerario in Pergine)
Alpruni, Francesco Antonio (cancelliere del vicario minerario Gentili)