Archivio Storico
Contesto gerarchico
Archivio del Principato vescovile di Trento (Archivio di Stato di Trento) \ Libri feudali
Investitura di concessione mineraria
"Pro familia Ioannis Antonii Wernspach, Ioannis de Francisco et Simeonis de Martin Predatii vallis Nostrę Flemmarum &cc" (rubrica dell'atto, p. 377 del registro)
Tipologia
unità documentaria
Estremi cronologici
17 gennaio 1782
Segnatura
vol. XXXV, p. 377
Consistenza
3 pp. il documento è registrato alle pp. 377-379 (paginazione originale a penna, cc. 213r-214r nella cartulazione moderna a lapis) del Libro feudale vol. XXXV: protocollo di cancelleria principesca vescovile, cc. 1-24 (numerazione moderna, bianche), pp. 1-552 (paginazione originale, cc. 25r-300v nella cartulazione moderna, scritte), cc. 301r-451v (cartulazione moderna, bianche), cc. 452r-462r (cartulazione moderna, con l'indice alfabetico dei titolari di investitura), cc. 462v-464v (cartulazione moderna, bianche); legatura in piena pelle decorata, piatti di coperta e dorso in cartone.
Descrizione
Accogliendone la richiesta, il principe vescovo di Trento, Pietro Vigilio Thun, concede per investitura feudale a don Francesco Riccabona da Cavalese, Antonio Wernspach, Giovanni Defrancesco e Simone Demartin, questi tre di Predazzo, di aprire e sfruttare una miniera di minerali di ferro da loro scoperta nelle pertinenze di Moena, Val di Fiemme, nella località detta "Val grande" così confinata: a mattina le rocce denominate "dal Toval della foia", a mezzogiorno la "Valgrande", a sera la "Costa de Van", a settentrione la "Sella del Van"(*).
Alle usuali clausole degli atti di investitura feudale, sono aggiunte le seguenti sette specifiche condizioni:
- gli investiti dovranno versare alla Camera vescovile di Trento la decima del minerale estratto, ossia in pronti contanti da presentare al direttore camerale vescovile di Trento; il pagamento dovrà avvenire "quando sarà dato principio al colo", avvisando dell'inizio di tali operazioni lo stesso direttore camerale; queste potranno effettuarsi solamente in presenza di un incaricato dell'ufficio della Luogotenenza di Fiemme, "per tener conto della quantità del ferro che sarà colato";
- gli investiti riconosceranno il principe vescovo e la Chiesa di Trento come soli padroni eminenti e titolari del diretto dominio della miniera, pena la revoca della concessione e la perdita della miniera;
- una volta avviata l'attività produttiva, la dovranno proseguire con la massima diligenza e senza alcuna interruzione, dovendo avvisare e ottenere il permesso per eventuale sospensione o interruzione dei lavori, ammesse solo per giusta causa;
- dovranno richiedere a ogni principe vescovo pro tempore il rinnovo dell'investitura;
- non potranno alienare per vendita, in locazione o in pegno la miniera senza espressa licenza del principe vescovo, pena la perdita della stessa;
- il taglio di legnami da carbone dovrà effettuarsi con il massimo raziocinio e discrezione, dandone comunicazione ai rispettivi comuni locali possessori delle selve, fatte salve le prerogative giurisdizionali della superiore autorità in caso di vertenze;
- ricevuta l'investitura di concessione, dovranno dare subito inizio ai lavori e portarli avanti nel rispetto delle costituzioni minerarie vigenti.

Sottoscrizioni di Giovanni Battista Gentilotti, cancelliere aulico, e di Filippo Manci segretario italiano/latino della cancelleria principesca vescovile di Trento

Registrazione in protocollo di cancelleria principesca vescovile
Lingua: italiano, latino
Strumenti di ricerca
Archivio di Stato di Trento, Sala studio, "Indice tripartito dei Libri feudali del principato vescovile di Trento compilato in tedesco dall'archivista Dottor Ugo Neugebauer dell' i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck verso l'anno 1910 e qui riprodotto in italiano nel 1922 da G(iovanni) Cicolini".
Note
(*) I riferimenti geografici di confine indicati nell'atto portano a localizzare il sito di miniera in un territorio posto a oriente di Moena nella Valle di San Pellegrino, sul versante sudoccidentale inferiore del gruppo dei Monzoni, più precisamente delimitato a est dall'attuale "Toal de la fea", a sud dal tratto mediano della Valle di San Pellegrino, a ovest dalla dorsale sudoccidentale del Monte Pizmeda, a nord dalla forcella del Pizmeda (forse corrispondente al valico denominato "Sella del Van" in questo documento del 1782).
Persone
Thun, Pietro Vigilio (principe vescovo di Trento)
Gentilotti, Giovanni Battista (cancelliere aulico in Trento)
Manci, Filippo (segretario italiano/latino della cancelleria principesca vescovile di Trento)
Riccabona, don Francesco da Cavalese
Defrancesco, Giovanni da Predazzo
Wernspach, Antonio da Predazzo
Demartin, Simone da Predazzo