Archivio Storico
Contesto gerarchico
Atti dei notai, Giudizio di Cavalese (Archivio di Stato di Trento)
Investitura di concessione mineraria
"Investitura minerale fata per parte dell'Eccelsa Camera di Innsprugg al signor Giacom' Antonio Varesco di Moena" (rubrica dell'atto, p. 739)
Tipologia
unità documentaria
Estremi cronologici
07 febbraio 1732
Segnatura
Notaio Francesco Antonio Riccabona, busta V, protocollo F, 1726-1734, p. 739
Consistenza
9 pp. testo alle pp. 739-746 del protocollo: registro cartaceo intitolato "Prothocollum F Francisci Antonii Riccabonæ notarii Cavalesii vallis Flemmarum", anni 1726-1734, cc. 17 iniziali non numerate con l'indice degli atti, 2 cc. bianche, pp. 1-1077 (paginazione originale), legatura in cartone; in margine sinistro a p. 739 la nota "extractum utrique parti" relativa alla produzione di due "instrumenta" in forma estesa destinati alle due parti contraenti; fra le pp. 739 e 741 (c. 740) è inserito l'atto originale 25 gennaio 1732, Moena, di procura Varesco a Setilli, sottoscritto e sigillato dall'autore.
Descrizione
Davanti a Carlo Giuseppe Riccabona, sostituto supremo delle selve all'Adige, daziale tirolese in Fiemme e vicario minerario per i territori di giurisdizione tirolese ("per il distretto austriaco vicario minerale") in Fiemme, si presenta Giovanni Battista Setilli di Cavalese in veste di procuratore di Giacomo Antonio Varesco di Moena, come appare dall'atto di procura datato 25 gennaio 1732 inserito in originale nel presente atto; Setilli presenta la richiesta di Varesco di essere investito di un sito minerario "che fruterà rame e forse altri metalli", posto sul monte di Aloch nella Valle di San Pellegrino in prossimità del valico e ospizio omonimi(*); il sito da coltivare è così confinato: a est il maso e ospizio di San Pellegrino, a sud la montagna e cima delle Palue, a ovest la montagna di Campo d'orso, a nord la via comune (che sale da Moena al valico). Esaminato il caso, il vicario minerario Riccabona accoglie la richiesta del Varesco e investe in locazione perpetua da rinnovarsi ogni 19 anni il Setilli, ricevente a nome di Varesco e suoi eredi maschi, della miniera sopra descritta e confinata, fatta salva la ratifica dell'atto da parte della Camera dell'Austria Superiore in Innsbruck; si specifica che in virtù di questa investitura il concessionario Varesco "congiuntamente con suoi operarii" godrà dei diritti attribuiti ai "mineralogisti sotto il dominio cesareo" di aprire e coltivare a suo piacimento la miniera, fatto salvo il dominio diretto della stessa spettante a Casa d'Austria; ha l'obbligo di osservare i seguenti sei capitoli, sotto pena della perdita di ogni suo diritto in caso di inadempienza a uno qualsiasi di essi:
- Varesco ha facoltà di associarsi con altri nella coltivazione della miniera, restando in capo a lui il diritto di possesso e le relative responsabilità; i suoi soci dovranno essere persone di buoni costumi e discreta facoltà economica, non ostili o contrarie a Casa d'Austria, eccettuate le "persone religiose o altre di bassa condizione";
- dovrà far lavorare e cavale la miniera per almeno tre mesi all'anno, versare la decima sul minerale estratto e sul metallo ricavato nelle misure convenute; prima di portare il minerale all'edificio di fonderia, l'Ufficio minerario dovrà visionare il materiale, verificarne la qualità e il peso per poi dare la sua approvazione alle operazioni di colatura;
- Varesco dovrà pagare sul rame estratto, oltre la decima in denaro, 1 fiorino per ogni 100 libbre di metallo; sull'argento, sempre oltre la decima in denaro, verserà mezzo fiorino per marca, ossia per mezza libbra; se la zecca di Hall gli ordinasse di consegnare l'argento, Varesco dovrà eseguire l'ordine: l'argento consegnato gli sarà pagato in denaro al prezzo stabilito di mercato, oppure in moneta di conio;
-Varesco, eredi e compagni dovranno comportarsi e dimostrarsi fedeli all'imperatore Carlo VI, signore del dominio diretto della miniera come conte del Tirolo;
- Varesco e suoi eredi dovranno provvedere a rinnovare la locazione ogni 19 anni;
- ogni volta che il vicario minerario per il distretto austriaco si porterà in visita ispettiva alla miniera, Varesco dovrà sostenerne le spese di viaggio e cibarie.
Testimoni all'atto: Leonardo Rizul mastro calzolaio in Cavalese, Pietro Mich di Daiano.

Registrazione in protocollo notarile
Lingua: italiano
Strumenti di ricerca
Archivio di Stato di Trento, Indici nn. 41-42 di Sala studio.
Note
(*) Il monte Aloch (meglio: "la mont de Aloch" nella dizione fiemmese), comprendente anche le vaste praterie sul valico di San Pellegrino, in Antico regime costituiva un'enclave territoriale soggetta alla giurisdizione tirolese di Castello di Fiemme.
Soggetto produttore
Riccabona, Francesco Antonio da Cavalese (notaio)
Persone
Riccabona, Carlo Giuseppe da Cavalese (sostituto supremo delle selve all'Adige, vicario minerario tirolese in Valle di Fiemme)
Setilli, Giovanni Battista da Cavalese
Varesco, Giacomo Antonio da Moena