Archivio Storico
Contesto gerarchico
Archivio del Principato vescovile di Trento (Archivio di Stato di Trento) \ Libri copiali II Serie
Lettera
Tipologia
unità documentaria
Estremi cronologici
04 agosto 1763
Segnatura
vol. 49, c. 5r
Consistenza
3 cc. testo alle cc. 5r-6r (numerazione a stampiglio) dell'unità in volume: corrispondenza spedita alla cancelleria aulica di Trento proveniente dal distretto di Pergine e dall'Ufficio minerario di Pergine, cc. 354 complessive.
Descrizione
Il vicario minerario di Pergine, dottor Giovanni Battista Gentili, propone al Consiglio aulico di Trento una serie di otto punti da risolvere per definire la questione dell'imposta di decima da riscuotere sul rame ricavato dalle miniere di Val di Fiemme, tassa dalla quale i "mineralisti" di Fiemme erano stati esentati sino allo scadere dell'anno 1761(*); informa che, nonostante tale esenzione, quegli imprenditori avevano comunque sempre versato l'imposta di "dazio del forno", ovvero un fiorino per ogni centinaio di libbre di metallo prodotto, ripartita per metà alla Camera tirolese di Innsbruck, metà alla Camera principesca vescovile di Trento; aggiunge di aver posto la stessa questione all'attenzione della Direzione mineraria di Schwaz (la quale però rispose di attendere il parere da parte di Trento), e di aver effettuato un sopralluogo in Fiemme. I punti in discussione presentati al vicario Gentili sono i seguenti:
1. La Direzione mineraria di Schwaz dichiara che ai "mineralisti" corre l'unico obbligo di pagare la decima in natura "cioè in vena cavata" ossia sul minerale utile estratto.
2. Se così è e si deciderà, si dovrà pensare a far fondere il minerale per la quota di decima incassata e ricavarne il relativo utile.
3. In tal caso si dovranno tuttavia mettere in conto le spese a carico di entrambe le Camere per effettuare le operazioni di fusione del minerale di decima, ovvero "per la provista de' materiali, carboni, uomeni", ridurre quindi il minerale a rame e rivenderlo per ricavarne un utile in denaro.
4. Per decidere se riscuotere la decima in denaro o in "natura di rame", si dovrà tenere conto che al peso di Vienna un centinaio di libbre di rame vale sul mercato circa 50 fiorini.
5. A suo parere sarebbe certamente più conveniente riscuotere l'imposta in denaro; chiede però di sapere quali saranno le sue competenze nel contrattare con gli imprenditori.
6. "Siccome al vicario minerale si permette in commissione di prendere un servo colla tassa per il sodetto di fiorini 1 al giorno, così penso di prender meco in tal qualità il coladore che ha servito la maggior parte di tempo in quelle miniere a fonderle, che ha tutta la pratica": perciò, nel caso si decidesse di riscuotere la decima in "vena cavata", egli potrà "con suo giuramento" fare la cernita e scegliere il materiale e procedere secondo la sua esperienza.
7. Nel caso si dovesse passare ad atti giudiziari per la definizione di eventuali vertenze, il vicario di Fiemme dovrà fornire il necessario ausilio del suo braccio di giustizia.
8. Infine chiede il permesso di poter procedere a far eseguire i necessari lavori di riparazione della "Casa minerale" di Pergine, sede del suo ufficio.

Sottoscrizione e sigillo del mittente, Giovanni Battista Gentili

Originale
Lingua: italiano
Strumenti di ricerca
Archivio di Stato di Trento, Sala studio, Indice n. 25, Repertorio dei Libri copiali II Serie ("Repertorium der trientner fürstbischöflichen politischen Akten vom Jahre 1732 bis 1797", Trento, 1839).
Note
(*) Si veda a tale riguardo il campo Note generali del documento 10 novembre 1764 (stesso fondo, stessa serie, vol. 49, cc. 8r-9v) descritto nella relativa scheda di questo database.
Persone
Gentili, Giovanni Battista (notaio, cancelliere dell'Ufficio criminale della giurisdizione di Pergine; anche sindaco della comunità di Pergine)