Archivio Storico
Contesto gerarchico
Archivio della Comunità di Pergine (Archivio Storico del Comune di Pergine Valsugana, Trento)
Memoriale di ricorso con rescritto
"1693. Memoriale con più motivi contro il signor vicario minerale per dimostrare le ragioni di tagliare ne' boschi particolari senza licenza del detto signor vicario minerale, su le pretese del medesimo che faceva che niuno potesse tagliare ne' boschi sodetti particolari senza la licenza" (titolo originale del documento, a c. [1r])
Tipologia
unità documentaria
Estremi cronologici
25 febbraio 1693
Segnatura
Atti P. de Alessandrini, III, 141-142
Consistenza
4 cc. due bifogli sciolti, quattro carte non numerate.
Descrizione
La comunità di Pergine "e consorti" presentano al principe vescovo di Trento, Giuseppe Vittorio Alberti d'Enno, un memoriale di ricorso contro l'operato del vicario minerario di Pergine, Andrea Malfatti (*), in materia di giurisdizione e sorveglianza forestale. I ricorrenti richiamano un loro precedente ricorso indirizzato al tribunale della Reggenza di Innsbruck, del quale avevano dato notizia allo stesso principe vescovo la scorsa estate, chiedendo ai dicasteri tirolesi che procedessero alla revoca di un proclama a suo tempo pubblicato dal vicario minerario Malfatti con il quale egli proibiva il taglio nei boschi tanto comunali indivisi quanto privati senza apposita licenza concessa dall'Ufficio minerale di Pergine, qualificando tale proclama come "troppo pernicioso e pregiudiziale alle ragioni di cotesta Eccelsa Mensa episcopale et alli propri patrimoniali beni" del vescovo stesso, e di conseguenza pregiudizievole anche per i diritti degli uomini della comunità sua suddita.
I motivi per i quali i ricorrenti chiesero e richiedono la revoca del citato proclama sono i seguenti:
1. non è mai accaduto a memoria d'uomo che si dovesse richiedere licenza all'Ufficio minerale per il taglio nei boschi privati;
2. dato che sui boschi di possesso privato gravano oneri fiscali di colta e steora, e oneri di contribuzione di prestazioni servili a favore del castello di Pergine, diviene intollerabile il non poter tagliare liberamente nei detti boschi privati, l'unico fritto dei quali è il legname da opera e la legna da fuoco;
3. per poter ricavare buoni legnami da opera occorre attendere molti anni prina di procedere al taglio;
4. il dispositivo del detto proclama "ripugna ad ogni ragione: nam quilibet in re sua est moderator et arbiter";
5. i poveri in generale, e gli abitanti dei monti intorno a Pergine, devono spesso ricorrere al taglio e vendita di legnami tagliati nei loro boschi per poter far fronte agli oneri di cui al secondo punto;
6. i boschi di possesso privato sono davvero pochi, e in generale si tagliano per le sole necessità domestiche, non certo per farne mercato, salvi i casi di cui al punto precedente;
7. il legname dei boschi privati serve inoltre per "conservare e rimettere li luogi dalle innondationi passate" o quelli distrutti da incendio;
8. il fabbisogno delle miniere è coperto a sufficienza con il prelievo di legname dai boschi comunali secondo quanto concordato nella transazione del 1662 fra la comunità di Pergine e l'Ufficio minerale di Pergine, senza perciò dover sottoporre anche i boschi di possesso privato alla sorveglianza e giurisdizione dell'Ufficio stesso.
Per tutti questi motivi i ricorrenti chiedono al principe vescovo di appoggiare le loro ragioni di opposizione al proclama pubblicato dal vicario Malfatti.
Con rescritto segnato in data 25 febbraio 1693 da Giovanni Pietro Benevenuti, segretario latino della cancelleria aulica di Trento, si ordina al cancelliere vescovile di procedere secondo quanto concluso in sessione di Consiglio vescovile.

Sottoscrizione di Giovanni Pietro Benvenuti, segretario latino della cancelleria aulica di Trento, estensore del rescritto

Originale
Lingua: italiano, latino
Strumenti di ricerca
Pietro de Alessandrini, "Catalogo ed indice dei documenti antichi esistenti nell'Archivio Comunale di Pergine", circa 1878 (Archivio storico del Comune di Pergine Valsugana, Serie Inventari di Pietro de Alessandrini, n. 604).
Note
(*) Il vicario minerario di Pergine Andrea Malfatti, nominato nel 1667, fu sottoposto dieci anni dopo a procedimento inquisitorio con l'imputazione di irregolare condotta d'ufficio: sospeso dall'incarico nel 1679, ne fece le veci dapprima Giovanni Battista Passinger, steoraro provinciale tirolese ai Confini d'Italia come deputato amministratore dell'Ufficio minerario di Pergine, poi Kaspar Oppenrieder come sostituto; nel 1694 subentrò come giudice minerario titolare Bernhard Saron.
Persone
Alberti d'Enno, Giuseppe Vittorio (principe vescovo di Trento)
Malfatti, Andrea (vicario minerario in Pergine, sec. XVII terzo quarto)
Benvenuti, Giovanni Pietro (segretario latino della cancelleria aulica di Trento)