Archivio Storico
Contesto gerarchico
Archivio della Comunità di Pergine (Archivio Storico del Comune di Pergine Valsugana, Trento)
Atti relativi a giurisdizione forestale
"Atti seguiti per gli tagli delle selve lasciati correre del (sic) signor vicario minerale Saron in pregiuditio di questa communità con la visitatione di quelli fatta dalli signori commissarii cesareo ed episcopale l'anno 1708" (titolo del complesso documentario, a c. [1r])
Tipologia
fascicolo
Estremi cronologici
21 giugno 1708 - 22 giugno 1708
Segnatura
Atti P. de Alessandrini, III, 153
Consistenza
7 cc. unità composta da tre bifogli e una carta sciolta, sette carte complessive, non numerate, la prima funge da coperta; su questa, il titolo del complesso degli atti e una nota di contenuto relativa ai tre capitoli dell'accordo di "aggiustamento" stabilito fra la comunità di Pergine e l'Ufficio minerale locale.
Descrizione
Nel contesto della causa mossa dalla comunità di Pergine contro il vicario minerario di Pergine, Bernhard Saron, imputato di mancata sorveglianza forestale, il giorno 21 giugno 1708 "alle hore cinque tedesche di matina" la commissione mista arciducale ed episcopale e i rappresentanti della comunità di Pergine partono dal borgo di Pergine lungo "la strada publica dietro al castello" diretti al monte e bosco comunale del Selvot e alla selva nera del Gruebech, dove effettueranno un'ispezione per rilevare lo stato dei boschi e gli eventuali reati forestali commessi; il commissario arciducale è Gaspare conte Wolkenstein, quello vescovile il consigliere Simone Ciurletti; sono accompagnati da Ernesto Mayr, consigliere della Reggenza austriaca; la comunità di Pergine, rappresentata dal "sindico" Pietro Antonio Alpruni, dal consigliere Francesco Rusca e dal notaio Giuseppe Antonio Todeschini come attuario, è accompagnata e assistita dall'avvocato Carlo Fabiano de Martini; di questo sopralluogo forestale è stata data preventiva formale notizia al vicario minerario di Pergine, Bernhard Saron.
Dopo un cammino di circa due ore lungo una "longa e disastrosa strada", raggiungono la località Selvot; la commissione, il consigliere Mayr e l'avvocato Martini e i rappresentanti della comunità di Pergine ordinano al notaio Todeschini di portarsi sotto la cima del Selvot, descrivere lo stato del bosco, rilevare e annotare precisamente tutto il legname che vi si trovava tagliato; tutti gli altri prendono un'altra strada per ispezionare un altro tratto del bosco. Il notaio Todeschini rende conto del suo sopralluogo in questi termini:
nel primo tratto di bosco ha contato almeno 95 piante tagliate di fresco, ridotte in bore di grossezza ordinaria e anche maggiore;
nella parte verso Levico e sulla sommità del monte ha trovato 112 piante "o siino pedalli" tagliate di fresco, due grandi cataste di scandole "o siino tavolette per li coperti fabricate d fresco", e un grande numero non specificato di altre piante per lo più giovani tagliate di fresco; un uomo di Ischia, che guidava il notaio, gli ha detto che quei danni sono stati causati dagli uomini di Vignola, e che altri danni ben maggiori si potranno rilevare più in basso nella parte del bosco vicino al villaggio di Vignola, il tutto senza che il vicario minerario Saron sia intervenuto a prevenire o a punire;
il notaio Todeschini, la commissione, il consigliere Mayr, l'avvocato Martini e i rappresentanti della comunità di Pergine effettuano poi unitamente il sopralluogo nella zona della selva nera del Gruebech e della casara di Pergine, dove giungono alle nove di mattina; si dipartono lungo due strade diverse; vicino alla casara il notaio Todeschini trova 58 bore tagliate di fresco, più in basso un gran numero di altre piante tagliate, non conteggiate per difficoltà materiali essendo le bore coperte e quasi sepolte da rami e cascami.
Due ore prima di notte il notaio Todeschini rientra a Pergine: riferisce alla commissione e redige il presente verbale, rilevato dal fascicolo processuale, trascritto in forma pubblica e convalidato dal notaio Leonardo Novelli di Trento, cancelliere capitolare e attuario della causa.

Il giorno 22 giugno 1708, sulla base di quanto rilevato nel corso del sopralluogo forestale effettuato nella giornata di ieri, la commissione mista arciducale ed episcopale, formata dai commissari arciducale Gaspare conte Wolkenstein e Simone Ciurletti vescovile, emette un decreto in forza del quale ordina al vicaro minerario Saron di pubblicare su richiesta della comunità di Pergine un proclama con cui sia vietato il taglio nel bosco comunale del Selvot sino a ulteriore deliberazione congiunta di entrambe le superiori autorità; per il resto il vicario Saron e la comunità di Pergine dovranno attenersi a quanto disposto nella transazione stabilita fra le parti nel 1662.

Segno e sottoscrizione del notaio Leonardo Novelli di Trento, cancelliere capitolare e attuario della causa, rilevatore in forma pubblica di questi due atti dal fascicolo processuale (*); sottoscrizioni dei commissari arciducale Gaspare conte Wolkenstein e Simone Ciurletti vescovile

Originali e copie
Lingua: italiano, latino
Strumenti di ricerca
Pietro de Alessandrini, "Catalogo ed indice dei documenti antichi esistenti nell'Archivio Comunale di Pergine", circa 1878 (Archivio storico del Comune di Pergine Valsugana, Serie Inventari di Pietro de Alessandrini, n. 604).
Note
Nel fascicolo è conservata una quietanza datata 18 ottobre 1709 rilasciata dal notaio Leonardo Novelli per la somma di 21 troni e mezzo versatagli dal notaio Giuseppe Antonio Todeschini, relativa al suo onorario per l'estrazione in forma pubblica dei due atti descritti in questa scheda, contenuti nel fascicolo processuale della causa del vicario minerario Saron e la comunità di Pergine nella quale fu attuario il notaio Novelli.
Persone
von Wolkenstein-Trostburg, Gaspare (conte, capitano della città di Trento)
Ciurletti, Simone (consigliere vescovile)
de Martini, Carlo Fabiano da Pergine (avvocato)
Novelli, Leonardo da Trento (notaio, cancelliere capitolare)
Saron, Bernhard (vicario minerario in Pergine)
Todeschini, Giuseppe Antonio da Pergine (notaio)