Archivio Storico
Contesto gerarchico
Atti dei notai, Giudizio di Pergine (Archivio di Stato di Trento)
Investitura in locazione perpetua
"Investitura a perillustri et clarissimo domino Johanne Baptista Gentili de S. Martinsbrun vicario minerali Pergini concessa magnifico Francisco Miscolel incolę Pergini" (rubrica dell'atto, c. 9v)
Tipologia
unità documentaria
Estremi cronologici
17 marzo 1758
Segnatura
Notaio Francesco Alpruni junior, busta II, protocollo 1758, c. 9v
Consistenza
4 cc. Atto riportato alle cc. 9v e 14r-[14/bis recto e verso; carta n.n.]; le cc. numerate 10, 11 e 13 (con salto di numerazione sulla 12), riguardanti un atto di inventario datato 14 marzo 1758 estraneo all'atto descritto in questa scheda, sono state inserite in questa posizione prima della numerazione; protocollo 1758: registro, legatura in cartoncino, cc. I bianca, 1-36 scritte, 2 carte n.n. con l'indice alfabetico delle parti contraenti; in margine a c. 9v la nota "extractum utrique".
Descrizione
Giovanni Battista Gentili de S. Martinsbrun, vicario minerario e supremo delle selve in Pergine, agendo per sé ed eredi, fatte salve le ragioni del diretto dominio della Canonica di Pergine alla quale il conduttore sotto notato sarà tenuto a versare in perpetuo un affitto annuo di 4 staia di frumento come appare dalle precedenti investiture relative all'immobile in oggetto, in modo tale che il presente contratto "s'intenda stabilito sopra quella quantità che sopravanza, detratto il detto livello alla venerabile Canonica dovuto, ed alli miglioramenti", per una libbra di pepe intero a titolo di intratica "della presente investitura e sublocazione perpetuale in emphiteusim concessa" da rinnovarsi ogni 19 anni, libbra di pepe che il locatore dichiara di aver ricevuto, investe Francesco fu Andrea Miscolel mastro muratore di Cavalese, Valle di Fiemme ora abitante in Pergine, "d'una casa posta qui in Pergine nella Contrada Tedesca consistente in stuva, cucina, bottega, caneva, camere e sopra anditi e teza con suo coperto di scandole sino al cielo, con un poco di cortile dalla parte di diettro, cioè principiando dalla punta della muraglia posta verso il cortile del signor locatore ed in sguinzo tagliando a traverso sino al sito del muro della casa Pullera, dove sarà impiantato un termine corrispondente ad altro che verrà posto alla punta di detto muro della casa sublocata e fatta una croce nel muro, e così colla ragione di uscire dalla parte verso l'altro cortile del signor investiente dall'uscio che presentemente si ritrova in alto sul ponticello, per servirsi del condotto ora esistente, quale anzi sarà proprio dell'investito senzacche alcuno possa di quello valers, perché all'opposto esso conduttore doverà fabbricarne un nuovo sul ponticello ivi esistente per uso della casa superiore del signor locatore, e così mantenere il coperto sopra quella porzione che esso occuperà, sendo tenuto al mantenimento del restante ponticello che serve per uso della sua altra casa il signor locatore per quanto s'estende il ponticello oltre la muraglia della casa locata. All'effetto però di poter prevalersi del detto condotto averà il conduttore anche la ragione di fabbricare le muraglie necessarie per contenere le immondezze dovendole però tenir coperte, e potrà le stesse solamente e non altro estraere e far condurre fuori per il cortile dell'altra casa del signor locatore dalla parte di diettro per la porta infrascritta, non avendo però altra ragione di passo né a piedi né con carri né altro. Così pure [il locatore Gentili; ndt] ha accordato al medesimo conduttore che possa alzare la casa locata sino ad egualiare la sua che di sopra possiede, ma ciò da canto suo solamente; come pure dalla parte di diettro, o sia verso il cortile del signor locatore e la casa e cortile di casa Geria, aprirsi le fenestre che crederà necessarie per illuminazione e commodo della casa sopra locata".
All'immobile oggetto di questo contratto di locazione confinano a mattina il locatore Gentili, a mezzogiorno la strada imperiale o sia contrada pubblica (Contrada Tedesca; ndt), a sera le signore eredi di Leonardo Puller, a settentrione il locatore mediante il transito consortale e cortile "qui sotto da specificarsi"; si stabilisce la situazione di consortalità della porta posteriore, mantenuta a spese comuni; al conduttore spetta la servitù attiva di transito da detta porta sino al cortile del locatore, senza però impedire in alcun modo il passaggio, spettando il resto del cortile in proprietà e libero uso del locatore.
Il conduttore si impegna a pagare alla Canonica di Pergine il livello annuo di 4 staia di frumento, e al locatore Gentili l'affitto ossia livello perpetuo di 33 troni da 20 marchetti l'uno, il tutto alla scadenza annua di San Michele, oltre a tutti gli oneri fiscali gravanti sull'immobile.
Sono poi indicati i termini generali dei patti di locazione perpetua.
Si stabilisce infine che il conduttore Miscolel possa in qualunque tempo senza alcun termine prescrittivo affrancarsi dalla prestazione annua dei 33 troni dovuta al locatore Gentili versando a quest'ultimo il corrispondente capitale, calcolato l'affitto pari al 4% del capitale stesso, anche in tre rate uguali(*).
Testimoni: Francesco di Cristoforo Puecher da Rovéda, Rocco fu Bartolomeo Motter da Falesina

Sottoscrizione del notaio Francesco Alpruni rogatario

Registrazione in protocollo notarile
Lingua: italiano
Strumenti di ricerca
Archivio di Stato di Trento, Indici nn. 41-42 di Sala studio; indice del protocollo
Note
(*) In effetti si tratta di una vendita del dominio utile dell'immobile (il diretto dominio, ovvero la proprietà) apparteneva alla Canonica di Pergine) con patto di ricompra, come denotano gli elementi quantitativi del contratto: subaffitto della casa a 33 troni annui pari al 4% del valore della casa stessa, la facoltà di affrancarsi in ogni momento dall'onere di affitto versando ai Gentili il capitale, calcolato l'affitto pari al 4% del capitale stesso. L'affitto da versare corrispondeva all'interesse sul capitale, versato questo si estingueva l'onere.
L'immobile in oggetto fu dapprima residenza privata del giudice minerario di Pergine Sigmund Höltzl (inizio XVI secolo), poi dei suoi figli ed eredi, successivamente della famiglia perginese degli Eberle (provenienti da Caltrano di Vicenza) da fine XVI a poco oltre metà XVII secolo.
Soggetto produttore
Notaio Alpruni, Francesco junior (notaio della Giurisdizione di Pergine, cancelliere dell'Ufficio minerale di Pergine, cancelliere della Giurisdizione di Caldonazzo)
Persone
Gentili, Giovanni Battista di Giuseppe Michele da Pergine (notaio, vicario minerario e supremo delle selve in Pergine)
Misconel, Francesco fu Andrea da Cavalese (mastro muratore in Pergine)