Archivio Storico
Contesto gerarchico
Atti dei notai, Giudizio di Pergine (Archivio di Stato di Trento)
Compravendita
"Emptio illustrissimi domini Francisci de Albertis de Enno nobilis provincialis Goritiæ patritii Tridenti a nobili domino equite commendatore domino Joachim Bellati Fetriæ" (rubrica dell'atto, c. 78r)
Tipologia
unità documentaria
Estremi cronologici
11 settembre 1775
Segnatura
Notaio Francesco Alpruni junior, busta IV, protocollo 1775, c. 78r
Consistenza
2 cc. Atto registrato alle cc. 78r-v del protocollo 1775: "Prothocollum Francisci Alpruni notarii Pergini pro anno 1775" (titolo a c. I), legatura in cartoncino, cc. I, 1-122 in numerazione originale, 3 cc. n.n. con indice alfabetico delle parti contraenti, 2 cc. bianche n.n. finali; in margine a c. 78r, la nota "extractum parti Bellati et Alberti", relativa alla produzione di due esemplari del documento destinati alle parti contraenti.
Descrizione
Geremia Guarnieri di Feltre, agendo nel ruolo di procuratore del signor conte Gioacchino Bellati di Feltre, nobile cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro in forza del mandato rogato in data 12 agosto 1775 dal notaio di Treviso Lorenzo Bolio, vende a Francesco del fu Giuseppe conte Alberti d'Enno, nobile provinciale di Gorizia e patrizio di Trento, a nome del quale intervengono e ricevono Giorgio fu Tommaso Pallaoro di Sant'Orsola abitante in Fierozzo e il notaio Francesco Alpruni sottoscritto, il dominio utile del prato che a suo tempo Tommaso padre di Giorgio Pallaoro aveva venduto ai Bellati di Feltre, come da rogiti del sottoscritto notaio Francesco Alpruni di data 4 luglio 1756(*), posto nel monte di Frassilongo "luogo detto al Milpoch" misurante 2 staia e 2,5 quarte di superficie, al quale confina a est e a nord il rivo della valle che divide i territori di Frassilongo e di Fierozzo, a sud e a ovest il compratore Alberti d'Enno per il diretto dominio e Giorgio Pallaoro per l'utile, unitamente alla fabbrica della fonderia esistente nel detto prato; vende inoltre un pezzo di campo e di grezzo annessi al maso Jobstraibizer di Fierozzo posto sotto la cava della miniera, stimato a corpo e non a misura, a questo secondo fondo confinano a est la strada comune, a sud Vito fu Martino Corn, a ovest Giacomo Moser, a nord Giacomo Corn; il prezzo complessivo ammonta a 100 fiorini tedeschi da 4,5 troni l'uno, da pagarsi secondo i patti e i termini convenuti fra le parti contraenti.
Testimoni all'atto: Antonio fu Antonio Deboni da Fonzaso, Antonio fu Donato Morelet da Mala.

Sottoscrizione del notaio Francesco Alpruni rogatario

Registrazione in protocollo notarile
Lingua: italiano
Strumenti di ricerca
Archivio di Stato di Trento, Indici nn. 41-42 di Sala studio; indice del protocollo
Note
(*) Sui fondi oggetto di questo atto si vedano anche i tre atti datati 4 luglio 1756 rogati dal notaio Francesco Alpruni (transazione; compravendita; locazione perpetua) descritti nelle rispettive tre schede di questo database. Un maso Jobstraibizer di Fierozzo è nominato in Ernesto Lorenzi, Toponomastica mòchena, 1930, p. 39; le attuali località Maso Ioppi e Maso Straibizer sono poste a nord del Rio del Molino / Milpach, che segna il confine tra i territori comunali di Frassilongo (a sud del rivo) e di Fierozzo (a nord dello stesso).
Soggetto produttore
Notaio Alpruni, Francesco junior (notaio della Giurisdizione di Pergine, cancelliere dell'Ufficio minerale di Pergine, cancelliere della Giurisdizione di Caldonazzo)
Persone
Guarnieri, Geremia da Feltre (procuratore dei conti Bellati)
Bellati, Gioacchino da Feltre (conte)
Alberti d'Enno, Francesco di Giuseppe (conte)
Pallaoro, Giorgio fu Tommaso (da Sant'Orsola abitante in Fierozzo)