Archivio Storico
Contesto gerarchico
Archivio Storico del Comune di Trento, Notarile (ex Pretorio)
Atti processuali
"Processus pro minera Brentonici"
Tipologia
fascicolo
Estremi cronologici
11 luglio 1656 - 12 luglio 1656
Segnatura
busta 458, fasc. 7049
Segnatura precedente
P 5480
Consistenza
8 cc. Carte numerate in originale, legatura con bifoglio cartaceo; in prima di coperta le segnature antica, precedente e attuale, e il titolo del documento.
Descrizione
Eseguendo l'ordine impartito congiuntamente dal conte del Tirolo e arciduca d'Austria e dal principe vescovo di Trento, il vicario minerario di Pergine, Ferdinando Amphertoller si reca in Brentonico in data 11 luglio 1656 per procedere all'ispezione su una cava di terra verde ("di color verdon") in località Viana, essendosi verificati degli abusi nei lavori di scavo presso detta cava.
Essendo stato un uomo "che cavava nella detta minera", viene intimato per citazione a costui di presentarsi davanti al vicario minerario e rendere il proprio costituto, che viene qui registrato alla data di cui sopra.
Il citato fornisce le sue generalità, Silvestro Miliani di Brentonico; dichiara di essersi trovato nel luogo in oggetto in quanto estraeva "del color verdon", e di averlo fatto dal giorno di San Marco del presente anno sino alla data odierna. Dichiara di averlo fatto avendone avuta licenza il detto giorno di San Marco direttamente dal signor Francesco barone di Castelbarco signore dinastiale dei Quattro Vicariati. Dichiara di aver sinora estratto circa 60 pesi di terra verde, depositati al momento in casa di Matteo Seliprandi oste in Brentonico. Afferma che altri hanno fatto estrarre terra verde da quel sito, fra questi Bartolomeo Peroni da Crosano di Brentonico; ammette di essere a conoscenza che Antonio Zanini di Brentonico era ed è tuttora titolare legittimo per investitura del sito in questione.
Assunto il costituto reso dal Miliani, il vicario minerario intima allo stesso di cessare ogni lavoro di scavo nel sito in oggetto, sotto pena di 200 ragnesi in caso di contravvenzione; gli fissa il termine di 15 giorni per produrre in giudizio le proprie difese "per haver esso lavorato in detta minera contro la forma delle leggi e statuti minerali.
Presente agli atti di cui sopra Antonio Zanini legittimo titolare del sito di cava, il vicario minerario lo conferma nella titolarità della concessione e tuttavia lo ammonisce "a dover conservar diligentamente le raggioni dell'Officio minerale" provvedendo quindi a far lavorare nel detto sito senza interruzioni, pregiudizievoli alle ragioni proprie e dell'Ufficio stesso.
Lo stesso giorno viene citato in giudizio Matteo Seliprandi, il quale rende al vicario minerario il proprio costituto.
Dichiara di sapere che sulla montagna di Brentonico in località Viana vi è un sito "di minera di color verdon", e che vi aveva fatto lavorare Bartolomeo Peroni da Crosano, avendo esso Bartolomeo - secondo il dichiarante - ottenuto licenza "in voce da Sua Altezza Serenissima"; altri avevano lavorato in quella cava, fra questi Silvestro Miliani con il permesso datogli la scorsa primavera dal barone Francesco di Castelbarco dinasta, e ne estratti circsa 60 pesi "quale robba io tengo nelle mani, havendoli servito nelli suoi bisogni". Ammette di sapere che Antonio Zanini è il legittimo titolare della concessione mineraria.
Il 12 luglio viene citato in giudizio Bartolomeo Peroni da Crosano, con il mandato di comparire davanti al vicario minerario. Peroni dichiara di non riconoscere "altri patroni che li nostri illustrissimi signori baroni [dinasti dei Quattro Vicariati; ndt]", e quindi rifiuta di comparire in giudizio. Preso atto di questo, il vicario minerario fissa e intima al Peroni il termine di 8 giorni per produrre le proprie difese "per non esser comparso"; trascorso quel termine, Peroni dovrà presentarsi il giorno successivo in Pergine presso l'Ufficio minerale per il seguito del procedimento. Preso atto di questa citazione, Peroni conferma di voler comparire non davanti al vicario minerario, ma nel tribunale di giustizia ordinaria della signoria di Brentonico. Il vicario minerario lo ammonisce ancora una volta a voler obbedire al mandato intimatogli, ottenendo ulteriore rifiuto.

Sottoscrizioni di Giovanni Paoli, notaio e cancelliere dell'Ufficio minerale di Pergine

Copia autentica coeva
Lingua: italiano, latino
Strumenti di ricerca
1) "NOTARC. Il notariato e gli antichi archivi giudiziari. Riordino, inventariazione e valorizzazione dell'Archivio Pretorio di Trento", Trento, 2013; inventario basato sulle segnature precedenti, consultabile al link Archivi Storici del Trentino - Scheda progetto dell'inventario (cultura.trentino.it)
2) Repertorio informatizzato del fondo archivistico presso l'Archivio Storico del Comune di Trento, redatto sulla base dei riordini successivi e relative nuove collocazioni/segnature archivistiche.
Soggetto produttore
Notaio Paoli, Giovanni di Giovanni da Viarago (notaio della Giurisdizione di Pergine)
Persone
Ampherthaler, Ferdinando (vicario minerario in Pergine)
Castelbarco, Francesco (barone, dinasta dei Quattro Vicariati)
Miliani, Silvestro da Brentonico
Seliprandi, Matteo da Brentonico (oste)
Zanini, Antonio (proprietario di cave di argilla in Avio e Brentonico)
Peroni, Bartolomeo da Crosano di Brentonico (imprenditore minerario)