Contesto gerarchico
Archivio del Principato vescovile di Trento (Archivio di Stato di Trento)
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Atti trentini I Serie
Rendiconto
"Copia rationum officii mineralis exhibitarum Excelsæ Cameræ Oenipontanæ per dominum Andream Malfattum anno 1678" (titolo a c. 1r) "Untersuchung gegen den Bergrichter von Persen, Andreas Malfatti" (titolo di contesto, Otto Stolz, Innsbruck, 1912)
Tipologia
fascicolo
Estremi cronologici
10 giugno 1678 - 26 giugno 1678
Segnatura
Mazzo XIII "Bergwerk/Miniere", fasc. 4 (b. 53)
Consistenza
30
cc.
fascicolo di 15 bifogli in parte rilegati, in parte sciolti, cc. 1-29 [i.e. 30], numerazione moderna a lapis sul recto in basso, accompagnata da una paginazione originale 1-52 assente sulla prima carta del fascicolo e sulle ultime tre bianche; la prima carta funge da coperta; a c. 1r, il titolo originale e il timbro del K. K. Statthalterei-Archiv di Innsbruck (sec. XIX seconda metà).
Descrizione
Documento contabile presentato alla Camera dell'Austria Superiore in Innsbruck nel contesto del procedimento inquisitorio avviato contro il vicario Malfatti per presunte irregolarità nella sua gestione amministrativa d'ufficio.
Tra la documentazione allegata in copia al documento contabile, si segnala la dichiarazione resa da Giovanni Paoli notaio di Pergine, già cancelliere di Pergine ed esercitante per il corso di circa 14 anni la carica di vicario minerario in Pergine come sostituto del vicario minerario titolare Carlo Fitzer abitante a Borgo Valsugana, relativa alla prassi di giustizia seguita dall'Ufficio minerario di Pergine nella comminazione delle pene per contrabbando di legnami con l'applicazione dell'intero ricavato delle sanzioni pecuniarie alla sola Camera vescovile di Trento: Paoli dichiara che il vicario minerario era solito incamerare personalmente "come sua ordinaria regalia" i legnami sequestrati, e che durante il periodo della sua carica non fu mai contribuito alla Camera di Innsbruck "altro che la metà delle pure e mere decime del vitriolo, perché all'ora non venivano incaminate altre miniere, e l'altra metà delle istesse decime all'Eccelsa Camera di Trento" (14 giugno 1678, Pergine, nella Casa Regia, rogatario il notaio Antonio Refatti di Pergine; copia semplice registrata alle pp. 3-4 del complesso).
Nel comparto delle entrate sono registrate le imposte incassate dall'ufficio sul vetriolo prodotto dall'impresa Dal Monte da novembre 1667 sino a tutto l'anno 1677 per un totale di 3057 barilotti.
Il vicario Malfatti riferisce (p. 46) a proposito della decima sul piombo prodotto nella miniera di rame in Canezza condotta dai fratelli Carlo e Alessandro Poloni ("de Polonis") mercanti di Venezia: questi hanno consegnato "in notam" ossia dichiarato 2.062 libbre di piombo prodotto tuttavia esente da decima ("qui tamen asseruerunt solitum et consuetum esse ut per aliquot annos remittatur ipsa decima") in considerazione delle ingenti spese di avvio dell'impresa da loro sostenute nella costruzione degli edifici della miniera stessa, avendo essi a tale riguardo rivolto specifiche richieste alla Camera dell'Austria Superiore in Innsbruck, al fine di ottenere la grazia dell'esenzione da quella decima per uno spazio di anni determinabile a discrezione della Camera stessa; Malfatti dichiara che per questi motivi egli non ha incassato nulla per quella imposta decimale.
Seguono le somme incassate dal 10 luglio 1668 sino al 17 agosto 1677 a titolo di imposta dovuta sull'estrazione e produzione di terre colorate rosse e verdi nelle cave situate sul Monte Baldo nel territorio di Brentonico lavorate dai fratelli Eccheli e da Antonio Zanini, contitolari con concessione cumulativa delle cave stesse.
Nel novero delle sanzioni pecuniarie comminate per reati forestali, applicate pro quota come da proclami minerari alla Camera di Trento, alla Camera di Innsbruck, all'Ufficio minerario e all'accusatore, si segnalano (p. 48) le somme di 25 fiorini e 31 fiorini alle quali furono condannati nel 1677 rispettivamente Giacomo Conzatti e Cristoforo Prudel per aver dolosamente cancellato da alcuni legnami il marchio dell'Ufficio minerario di Pergine.
Nel comparto delle uscite (pp. 50-52) si segnalano le spese sostenute dall'Ufficio in materiali e opere nella ricostruzione parziale e restauro della Casa regia mineraria in pericolo di rovina ("domus mineralis, alias male ædificatæ et existentis in periculo ruitionis evidentis")(*).
Copia(**)
Lingua: italiano, latino
Strumenti di ricerca
Katia Occhi, Rossella Ioppi, Gli «Atti trentini» (XIV-XIX secolo), in Per una storia degli archivi di Trento, Bressanone e Innsbruck. Ricerche e fonti (secoli XIV-XIX), a cura di Katia Occhi, Bologna, Il Mulino, 2015 (Fondazione Bruno Kessler, Annali dell'Istituto storico italo-germanico in Trento, Fonti, 12), pp. 337-344, schede descrittive delle sotto-unità fascc. 1-36 del Mazzo XIII.
Note
(*) Nell'esemplare descritto in questa scheda non compare l'elenco composto da Max von Isser relativo alle sette miniere attive sul distretto di Pergine negli anni 1677-1678 e alle imposte di decima versate dai rispettivi concessionari all'Ufficio minerario di Pergine, elenco pubblicato in Karl Ausserer, "Persen-Pergine, Schloß und Gericht", Wien, 1915/1916, pp. 371-372, e che da quanto si legge appare tuttavia desunto proprio dal registro descritto in questa scheda.
(**)Un altro esemplare di questo rendiconto è conservato in ASTn, APV, Atti Trentini, I Serie, busta 54 fasc. 5, relativo agli anni 1667-1674, descritto nella relativa scheda di questo database: anche per questo vale l'osservazione espressa sopra.
Soggetto produttore
Principato vescovile di Trento
Persone
Malfatti, Andrea (vicario minerario in Pergine, sec. XVII terzo quarto)
Paoli, Giovanni (notaio in Pergine, già cancelliere in Pergine e vicario minerario in Pergine)
Poloni ("de Polonis"), Carlo e Alessandro (mercanti in Venezia)
Zanini, Giacomo Antonio (proprietario di cave di argilla in Brentonico)
Prudel, Cristoforo
Conzatti, Giacomo (fabbro in Pergine)