Contesto gerarchico

"Inventario delle scritture del molt' illustre et eccellentissimo signor dottor Andrea Malfatti vicario minerale &c portate in una cassetta serata con chiave et aperta alla presenza del nobile e spettabile signor Antonio Refatti" (titolo originale del documento, prima parte). "Inventario ossia notula delli processi et atti da me Antonio Refatti notaro di Pergine scritti sin' hora nell'Officio minerale di Pergine che si ritrovano nelle mie mani" (titolo originale del documento, seconda parte)

Tipologia

unità documentaria

Estremi cronologici

23 aprile 1679

Segnatura

Mazzo XIII "Bergwerk/Miniere", fasc. 6 (b. 54), "1679-1680", c. [115bis]

Descrizione

Il documento è suddiviso in due sezioni.
La prima è composta da 51 poste di inventario relativo alle scritture e cose mobili presenti nell'Ufficio minerario di Pergine sotto la guida e al tempo del vicario Andrea Malfatti; le scritture sono datate dal 1668 al 1678: comprendono 26 fascicoli processuali in civile e penale riguardanti per lo più reati forestali (taglio di legnami senza licenza, asportazione e vendita illecite di legnami bollati con il marchio dell'Ufficio minerario; esportazione illecita di legname) e altri (contrabbando; una cessione di miniera fatta da Francesco Bertoni di Canezza senza permesso del vicario minerario, anno 1675, posta n. 15 dell'inventario), atti in giudizio di varia tipologia, scritture varie, corrispondenza, libri di conti del vicario Malfatti (poste nn. 39, 40, 41 e 46 di inventario); tra questi si segnalano il n. 39 ("Libro di conti ch'essebisce il signor dottor Andrea Malfatti vicario minerale del vescovado di Trento sino il mese di giugno 1676, fol. 93"). il n. 41 ("Libretti delli barili del vetriolo che si frabicano alle miniere del signor Leonardo Del Monte di Trento essistente nella montagna di Levico et Simon Pietro Barbi di Cembra essistente in loco detto alla Mandola giurisditione di Caldonazzo") il n, 46 ("Libro di tutto il rame che ha pesato provenuto dalla minera delli signori fratelli Polloni dal quale si deve detrahere la decima, fol. 2"). Le poste nn. 50 e 51 riguardano le cose mobili: "Una patrona con centura con sue misure; un cordone da capello; un rasore; un cortello con doi tremparini; due borse, una di tella, l'altra di pelle, vote; un fiaschetto da ballini; un pezzo di cerra spagna; un responsorio di S. Antonio, et un habito del Carmine, nuovo".
La seconda parte dell'inventario riguarda le scritture redatte dal notaio Antonio Refatti di Pergine nella veste di attuario delle cause in giudizio celebrate nel tribunale dell'Ufficio minerario di Pergine; l'elenco è redatto dallo stesso notaio Refatti, che dichiara di conservare presso di sé tali scritture; è composto da 38 poste di unità documentarie datate dal 1671 al 1678; tra queste si segnalano i nn. 7 e 8 (miniera di piombo in Val di Fiemme rinunciata dai baroni Firmian all'Ufficio minerario di Pergine e da questi concessa ad Achille Maffei mercante veneto, anno 1671), il n. 22 (riguardante la concessione di una miniera di ferro sopra Levico richiesta da Vincenzo Pedrotti, anno 1677), i nn. 26 e 27 (atti relativi alla miniera di ferro presso Ala condotta dal veronese Corobioli, anni 1677-1678), il n. 32 (proclama vicariale con il divieto di asportare "una vena dalla minera a Rivo del Val" posta nelle pertinenze di Serso distretto di Pergine, data non indicata), il n. 36 ("Misura et esperienza fatta delli sachi di carbone condotti alla minera di Caneza", anno 1677).

Copie prodotte agli atti il 23 aprile 1679.
Lingua: italiano, latino

Note

Un inventario dell'Ufficio minerale di Pergine, datato al 1741 e molto dettagliato per la sezione del materiali d'archivio, si trova in Archivio di Stato di Trento, fondo Notai del Giudizio di Pergine, notaio Francesco Giuseppe Leporini, b. III, protocollo 1740-1741, cc. [227bis]-251, "Inventarium Officii mineralis Pergini", redatto in occasione dell'immissione del dottor Giuseppe Michele Gentili, nuovo vicario minerario e supremo delle selve, nel possesso dell'Ufficio minerale di Pergine (stesso protocollo, cc. 206r-207v, rogito 1741 luglio 12, Pergine, "in domo Hippolita"): l'atto di immissione in possesso fu svolto dai commissari Giovanni Battista Gentilotti consigliere aulico di Trento e commissario di Pergine per parte vescovile trentina, e Giuseppe Antonio Hippoliti a Paradiso di Pergine allora fiscale "ad Fines Italiæ" per parte austriaca tirolese.
L'inventario venne formato in due riprese temporali:
- 1741 agosto 28 - 30, "in ædibus mineralibus Pergini", relativo ai materiali rilevati all'interno dell'Ufficio minerale di Pergine (materiali d'archivio e materiali/utensili d'ufficio tra cui "due livelli di legno con sua bussola con entro uno la calamita, un martello da canoppo grande, sei lucerne da canoppo, rote");
- 1742 gennaio 3, "nella residenza minerale di Pergine", relativo alle scritture consegnate al vicario minerario Giuseppe Michele Gentili dagli eredi del fu notaio Amfertaller già cancelliere dell'Ufficio minerale (da lui trattenute) dopo la morte di quest'ultimo.
L'inventario occupa materialmente 48 pagine del protocollo.
Da un controllo a campione e relativo confronto con i materiali di TLAI, Montanistika, Kartons 962-977 subfondo Bergbau Pergine, risulta dimostrato che questi materiali provengono per oltre il 95% dall'archivio dell'Ufficio minerale di Pergine, al netto delle commistioni con materiali di altra provenienza e pertinenza verificatesi fra Otto- e Novecento in occasione della strutturazione del fondo Montanistika e dei subfondi in esso contenuti.

Persone

Malfatti, Andrea (vicario minerario in Pergine, sec. XVII terzo quarto)
Bertoni, Francesco da Canezza
Dal Monte, Leonardo (concessionario della miniera del vetriolo di Levico, sec. XVII seconda metà)
Barbi, Simone Pietro da Cembra (concessionario della miniera della Mandola sotto Vattaro)
Refatti, Antonio da Pergine (notaio)
Maffei, Achille (mercante veneto, concessionario della miniera di piombo in Val di Fiemme)
Pedrotti, Vincenzo dalla Val di Sole (abitante in Verona, concessionario della miniera di ferro di Levico)
Corobioli, Carlo da Verona