Contesto gerarchico
Archivio del Principato vescovile di Trento (Archivio di Stato di Trento)
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Atti trentini I Serie
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Atti in giudizio e corrispondenza
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Atti in giudizio
Deposizione testimoniale
Tipologia
unità documentaria
Estremi cronologici
18 maggio 1679
Segnatura
Mazzo XIII "Bergwerk/Miniere", fasc. 6 (b. 54), "1679-1680", c. 122r
Descrizione
Citato a comparire in giudizio come testimone, rispondendo alle domande dei commissari inquirenti Alberti Poia e Mayr, Giuseppe Prada di Pergine, in età di 40 anni, dichiara di aver conosciuto il dottor Andrea Malfatti, vicario minerario in Pergine, nell'occasione in cui, nel mese di aprile 1675, il teste aveva scoperto una miniera di ferro situata a Serso di Pergine in località "Rio di Valle" e si era perciò rivolto al vicario Malfatti per avviare l'iter della concessione mineraria; la qual cosa tuttavia non avvenne in quanto quella miniera gli fu poi tolta e assegnata al veronese Corobioli, su istanza di Badilli suo socio, il quale, con ricorrenti precetti penali da lui richiesti ed emanati dal vicario Malfatti, aveva costretto gli operai del teste Prada ad abbandonare il lavoro in quella miniera. Prada afferma che era stato dichiarato dal vicario Malfatti "primo inventore" della stessa e di averla condotta per oltre dieci mesi, senza tuttavia ottenere l'investitura formale sul motivo addotto dal vicario che fosse prima necessario ottenere il placet del principe vescovo di Trento, essendo questi signore eminente delle miniere di ferro poste in territorio principesco vescovile; Prada ricorse allora presso il principe vescovo e ottenne l'investitura tramite il vicario Malfatti; ciò nonostante fu poi privato della miniera per intervento del vicario Malfatti stesso come sopra precisato. La questione riguardante la titolarità della concessione è ancora indecisa, pendente causa a tale proposito davanti ai giudici commissari Hippoliti e Castelrotto.
Il teste Prada dichiara che in quell'occasione versò al vicario sei lire a titolo di regalia, mentre in occasione delle investiture di altre miniere lo aveva omaggiato con 30 lire in contanti e un orologio del valore di 15 fiorini, promettendogli anche un "menarosto", che però poi non gli ha ancora consegnato. Prada dichiara che in seguito il vicario Malfatti gli revocò la concessione della miniera, assegnata poi a Corobioli; aggiunge di aver sentito dire che, per ottenere quella concessione, Corobioli aveva sborsato al vicario a titolo di donativo la somma di 60 fiorini.
Sottoscrizione del notaio Giovanni Paolo Ciurletti, attuario della commissione inquirente
Originale
Lingua: italiano, latino
Persone
Alberti Poia, Francesco Antonio (consigliere vescovile, poi cancelliere)
Mayr, Giovanni Ernesto
Prada, Giuseppe da Pergine (imprenditore minerario)
Malfatti, Andrea (vicario minerario in Pergine, sec. XVII terzo quarto)
Corobioli, Carlo da Verona
Badilli, Francesco da Verona
Badilli, Luigi Aloisio da Verona
Ciurletti, Giovanni Paolo (notaio in Trento)