Contesto gerarchico
Archivio del Principato vescovile di Trento (Archivio di Stato di Trento)
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Atti trentini I Serie
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Atti in giudizio e corrispondenza
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Atti in giudizio
Deposizioni testimoniali
Tipologia
unità documentaria
Estremi cronologici
13 febbraio 1755
Segnatura
Mazzo XIII "Bergwerk/Miniere", fasc. 6 (b. 54), "1752-1758", c. 147r
Descrizione
Il notaio Giacomo Parolari di Brentonico registra in forma pubblica le deposizioni rese sotto giuramento da Bianco Giovanazzi e Valentino Lucchi da Crosano di Brentonico, quali persone informate dell'oggetto della causa in corso. I due testimoni dichiarano che Matteo fu Santo Bianchi da Crosano, amico e confidente di Giacomo Antonio Zanini, fu a suo tempo sottoposto a processo in criminale e condannato, per questo motivo allontanatosi da Brentonico per evitare il carcere, e ora vive da fuggiasco e "uomo litigante"; affermano che Domenico Villa, altro teste di parte Zanini, è uomo "che frequenta le osterie e gioca frequentemente alla mora, si ubriaca ed è assai loquace e perciò vien nominato il Baiota".
Segno e sottoscrizione di Giacomo Parolari di Brentonico, notaio di autorità imperiale collegiato dei Quattro Vicariati, rogatario ed estensore dell'atto
Sigillo e sottoscrizione del dottor Pietro Comorro, capitano e commissario generale dei Quattro Vicariati, legalizzante l'atto steso dal notaio Parolari certificandone la qualifica; sottoscrizione di Baldassarre de Betta, cancelliere del capitanato dei Quattro Vicariati
Originale
Lingua: italiano
Note
(*) Prodotto in giudizio dalla parte Schelfi il 9 novembre 1755.
Persone
Parolari, Giacomo da Brentonico (notaio)
Lucchi, Valentino da Crosano di Brentonico
Bianchi, Matteo fu Santo da Crosano
Zanini, Giacomo Antonio (proprietario di cave di argilla in Brentonico)
Comorro, Pietro (capitano e commissario generale dei Quattro Vicariati)
de Betta, Baldassarre (cancelliere del capitanato dei Quattro Vicariati)
Giovanazzi, Bianco da Crosano di Brentonico
Villa, Domenico