Contesto gerarchico
Archivio del Principato vescovile di Trento (Archivio di Stato di Trento)
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Atti trentini I Serie
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Atti e corrispondenza
Supplica
Tipologia
unità documentaria
Estremi cronologici
27 maggio 1688
Segnatura
Mazzo XIII "Bergwerk/Miniere", fasc. 8 (b. 55), doc. di data
Consistenza
2
cc.
un bifoglio sciolto, due carte non numerate.
Descrizione
Giovanni Podetti di Trento, concessionario di una miniera di ferro posta nelle pertinenze di Pergine, presenta un ricorso al tribunale del Consiglio Arcano di Innsbruck, relativo alla causa che egli sta sostenendo come parte convenuta mossagli dall'arciprete di Pergine, don Giovanni Domenico Prada, come suo creditore. Il ricorrente ripercorre le vicende che hanno portato all'azione giudiziaria in cui è ora coinvolto: investito dal vicario minerario di Pergine, Andrea Malfatti, di una miniera a Pergine, dichiara di avervi "speso immensità per così dire di denaro, e che dalla pienezza dell'aque mi è poi stato levato per più migliaia fiorini di ferro e carbone"; Podetti afferma che il vicario minerario intende ora ingerirsi ("far giudice") in una causa creditoria non rientrante nelle competenze del suo ufficio, ciò che costrinse il ricorrente Prada a dichiarare formalmente sospetto il vicario minerario in tutte le cause di suo interesse, a sostenere molte spese e impiegare molto tempo nelle istanze di giudizio a Pergine e a Trento presso il Consiglio vescovile, e infine a ricorrere, presso la Reggenza dell'Austria Superiore in Innsbruck. Tutto questo senza esito, tanto che il vicario minerario, su istanza dell'arciprete Prada, ha fatto porre sotto sequestro tutto il ferro prodotto da Podetti collocato presso l'edificio della sua fonderia. Podetti riafferma la non competenza del vicario minerario in questa causa creditoria derivante da un contratto di fornitura di biade; dichiara che, se fosse altrimenti, "non ritarderei un giorno a rinontiar più tosto quanto ferro ho all'edificio con fabriche et abbandonar la minera per non soggiacer all'indiscretezza di questo signore sotto la quale, per le medesime cause di tante e tante minere, che da diversi si sono incaminate, tutte sono restate abbandonate fuorché quella del vitriolo che, come le altre, puotrà durar puoco più essendosi al solito in rabiosa lite tra li compagni che l'incaminano". Podetti chiude il ricorso richiedendo al Consiglio Arcano di Innsbruck di dichiarare nullo il sequestro disposto contro di lui dal vicario minerario, e di affidare in commissione la causa in corso e tutte le altre da lui appellate a uno dei soggetti da lui stesso sotto indicati, il signor Giovanni Frapporti, oppure il di lui figlio, oppure il signor Salvatore Battaglia.
Copia semplice coeva
Lingua: italiano
Persone
Podetti, Giovanni (concessionario di una miniera di ferro in Pergine)
Malfatti, Andrea (vicario minerario in Pergine, sec. XVII terzo quarto)
Frapporti, Giovanni
Battaglia, Salvatore
Prada, don Giovanni Domenico da Piné (arciprete di Pergine)