Contesto gerarchico
Archivio del Principato vescovile di Trento (Archivio di Stato di Trento)
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Atti trentini I Serie
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Atti e corrispondenza
Lettera
Tipologia
sottofascicolo
Estremi cronologici
17 agosto 1688
Segnatura
Mazzo XIII "Bergwerk/Miniere", fasc. 8 (b. 55), doc. di data
Consistenza
2
cc.
bifoglio sciolto, 2 cc. non numerate
Descrizione
Scrivendo dal Bus di Pergine, dove si trova per un periodo estivo di cura e di riposo, l'arciprete di Pergine, don Giovanni Domenico Prada, risponde alla lettera di mittente non indicato [il cancelliere o un consigliere vescovile di Trento; ndt] riguardante la causa in corso mossa dallo stesso arciprete Prada contro Giovanni Podetti suo debitore. Don Prada afferma che Podetti ha infine accettato la soluzione di compromesso con il quale chiudere la vertenza, offrendosi di pagare "quanto restarà debitore de liquido: venghi donque alli conti e si vedrà quali partite negarà, e quali admetterà". L'arciprete Prada respinge le eccezioni proposte da Podetti circa la non competenza del vicario minerario nella causa in oggetto, e afferma che gli imprenditori minerari ("li minerali") sono in quanto tali soggetti alla giurisdizione del vicario: per questo motivo Prada ha convenuto il Podetti davanti al tribunale del vicario minerario Andrea Malfatti "se non per essere io concorso alla confettione del ferro con mia robba"(*).
Originale
Lingua: italiano
Note
(*) Questa lettera fa seguito a una precedente inviata il 2 luglio 1688 dal Bus di Pergine dallo stesso arciprete Prada al medesimo destinatario, nella quale anticipava quanto avrebbe scritto nella successiva datata 17 agosto.
Persone
Podetti, Giovanni (concessionario di una miniera di ferro in Pergine)
Malfatti, Andrea (vicario minerario in Pergine, sec. XVII terzo quarto)
Prada, don Giovanni Domenico da Piné (arciprete di Pergine)