Archivio Storico
Contesto gerarchico
Archivio del Principato vescovile di Trento (Archivio di Stato di Trento) \ Atti trentini I Serie
Atti e corrispondenza
"Salpeter Gewinnung und Handel und Pulverfabrication" (Otto Stolz, Innsbruck, 1912)
Tipologia
fascicolo
Estremi cronologici
05 agosto 1617 - 23 luglio 1734
Segnatura
Mazzo XIII "Bergwerk/Miniere", fasc. 10 (b. 55)
Consistenza
42 cc. carte, bifogli e fascicoli interni sciolti per 42 cc. complessive, solo in minima parte numerate; sul bifoglio del memoriale Manfroni segnato "1682", c. 27v, nota di contenuto "Mineralia" e segnatura "ex Caps. 78 N° 12"; sul bifoglio del documento 22 giugno 1693 (verso della seconda carta), nota di contenuto, notazioni di rinnovo della licenza e segnatura "N° 28 cap. 34"): tutti questi elementi di corredo sono riconducibili all'archivio della cancelleria principesca vescovile di Trento (secc. XVII fine - XVIII inizio).
Descrizione
Atti e corrispondenza riguardanti la produzione e commercio del salnitro e della polvere da sparo, la miniera del vetriolo sopra Levico e una miniera di ferro in Pergine. Si segnalano in particolare:
- memoriale presentato al principe vescovo di Trento; Giuseppe Vittorio Alberti d'Enno, da Cristoforo Obici di Rovereto, Domenico Lorenzoni, Antonio Gasperotti, Pietro e Valentino Folladori fabbricanti e fornitori di polvere da sparo ("spolveristi patentati di Sua Maestà Cesarea") alle fortezze poste ai Confini d'Italia, nonché agli arsenali di Innsbruck e di Trento, lamentanti la penuria di materia prima dovuta alla ridotta fornitura di salnitro da loro ricevuta da parte di Domenico Manfroni di Caldés, collettore autorizzato del salnitro dai produttori/estrattori sul territorio principesco vescovile di Trento, il quale Manfroni giustificava tale carenza affermando di dover cedere salnitro in sufficiente quantità a Bartolomeo Caprino detto "il Moro", "polverista di Rendena" (2 marzo 1695, data del rescritto; originale); unito a questo, è conservata copia del memoriale presentato allo stesso principe vescovo da Bartolomeo Caprino "il Moro" (4 settembre 1693, data del rescritto);
- memoriali presentati al principe vescovo di Trento da Antonio Manfroni di Caldés, appaltatore della raccolta e commercio di trementina e salnitro sul territorio principesco vescovile di Trento con patente del 7 maggio 1678 (un memoriale con rescritto del 26 marzo 1685, altri non datati, privi di rescritto ma segnati "1682"; cc. 20r-31v del complesso);
- corrispondenza fra i principi vescovi di Trento e Claudia de' Medici, arciduchessa d'Austria, principessa di Toscana, amministratrice reggente della contea del Tirolo, riguardante la necessità di assicurare un'adeguata fornitura di salnitro ai produttori di polvere da sparo destinata alle fortezze del territorio tirolese per scopi di difesa militare (7 giugno 1622, Trento, minuta di cancelleria; 25 maggio 1641, Innsbruck, originale; cc. non numerate);
- lettera del principe vescovo di Trento, Carlo Emanuele Madruzzo, all'arciduchessa d'Austria Claudia de' Medici, riguardante la miniera del vetriolo di cui è concessionario Antonio Dal Monte (18 giugno 1635, Trento, minuta di cancelleria; cc. non numerate);
- due lettere spedite al vicario minerario di Pergine in appoggio alle richieste presentate da Pietro Antonini di Val di Bono e Lorenzo Pasetti di ottenere l'investitura di una miniera di ferro a Pergine (18 maggio 1719, 13 ottobre 1731, copie semplici non datate, sec. XVIII secondo quarto; cc. non numerate).

Il fascicolo contiene anche una licenza di porto d'arma "di giusta misura" concessa dal principe vescovo di Trento, Giuseppe Vittorio Alberti d'Enno, agli uomini deputati dalla comunità di Levico al servizio di "guardia e custodia della montagna di Pezzé e sue casare, robbe et animali" per difenderli da aggressioni di ladri, banditi e malviventi, i quali potranno nei casi riconosciuti legittimi "essere impunemente amazzati"; la licenza, revocabile a discrezione della superiore autorità, è valida solo per la corrente stagione estiva e solo ìn relazione alla sopra nominata montagna di Pezzé (1693 giugno 22, Trento, castello del Buonconsiglio, sigillo del principe vescovo autore; originale spedito e rimesso; sul verso della seconda carta, note di rinnovo della licenza datate 22 giugno 1694 e 13 luglio 1696).


Originali, copie e minute di cancelleria
Lingua: italiano, latino, tedesco
Strumenti di ricerca
Katia Occhi, Rossella Ioppi, Gli «Atti trentini» (XIV-XIX secolo), in Per una storia degli archivi di Trento, Bressanone e Innsbruck. Ricerche e fonti (secoli XIV-XIX), a cura di Katia Occhi, Bologna, Il Mulino, 2015 (Fondazione Bruno Kessler, Annali dell'Istituto storico italo-germanico in Trento, Fonti, 12), pp. 337-344, schede descrittive delle sotto-unità fascc. 1-36 del Mazzo XIII.
Soggetto produttore
Principato vescovile di Trento
Persone
Alberti d'Enno, Giuseppe Vittorio (principe vescovo di Trento)
Obici, Cristoforo da Rovereto (fabbricante e fornitore di polvere da sparo)
Lorenzoni, Domenico (fabbricante e fornitore di polvere da sparo)
Gasperotti, Antonio (fabbricante e fornitore di polvere da sparo)
Folladori, Pietro (fabbricante e fornitore di polvere da sparo)
Folladori, Valentino (fabbricante e fornitore di polvere da sparo)
Manfroni, Domenico da Caldés (collettore autorizzato del salnitro dai produttori/estrattori sul territorio principesco vescovile di Trento)
Caprino, Bartolomeo detto "il Moro" (polverista di Rendena)
de' Medici, Claudia (arciduchessa d'Austria, principessa di Toscana, amministratrice reggente della contea del Tirolo)
Madruzzo, Carlo Emanuele (principe vescovo di Trento)
Dal Monte, Antonio da Pergine (concessionario della miniera del vetriolo di Levico, sec. XVII prima metà, concessionario della miniera del vetriolo della Mandola di Vattaro)
Antonini, Pietro da Val di Bono
Pasetti, Lorenzo
Uomini di Levico