Contesto gerarchico
Archivio del Principato vescovile di Trento (Archivio di Stato di Trento)
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Atti trentini I Serie
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Atti e corrispondenza
Lettera
Tipologia
unità documentaria
Estremi cronologici
30 dicembre 1618
Segnatura
Mazzo XIII "Bergwerk/Miniere", fasc. 11 (b. 55), docc. di data
Consistenza
4
cc.
due bifogli sciolti, 4 cc. non numerate: bifoglio della lettera, bifoglio dell'acclusa "polizza"; sul verso della seconda carta della lettera, la nota di destinazione e il sigillo anulare aderente in ceralacca rossa (monogramma AM sormontato da croce latina) di Antonio Dal Monte, autore e mittente.
Descrizione
Antonio Dal Monte risponde alla lettera speditagli da Giovanni Battista Girardi di Castello(*) alla data di Innsbruck, 22 dicembre scorso, ricevuta a Trento da Dal Monte il giorno di Natale, riguardante la questione della miniera del vetriolo del Monte Fronte sopra Levico. Lo scrivente informa Girardi circa la vicenda dell'acquisto del possesso della miniera che egli sta trattando con i signori Castelletti Busio di Nomi proprietari eminenti della stessa a titolo di feudo vescovile: di quel negozio si stanno materialmente occupando i rispettivi agenti delle parti, ossia il signor Barbi per conto di Dal Monte e il signor Gaspare Giovanelli per parte dei Castelletti Busio. Dal Monte si diceva disposto a concludere l'affare dell'acquisto una volta ricevute garanzie rispetto alle condizioni contrattuali da lui dettate nella "polizza" acclusa in copia a questa sua lettera, sottoposta al parere di Cristoforo Dario Castelletti Busio a nome suo e dei signori proprietari, dai quali tuttavia non ha ancora ricevuto risposta circa la loro decisione. Dal Monte prega quindi Girardi di dargli a breve notizia "del partito preso" dal signor Castelletti Busio, così da poter procedere nell'iter della vicenda; Dal Monte precisa che, una volta avuta assicurazione sulla disponibilità dei Castelletti Busio anche rispetto alle condizioni poste dallo scrivente, egli intende trattare direttamente con loro "non volendo in conto niuno haver affare" con il loro agente Giovanelli.
La "polizza" acclusa alla lettera contiene le condizioni poste da Antonio Dal Monte per acquisire il possesso della miniera, articolate in sette punti, in particolare lo scrivente chiede che:
- la miniera venga liberata "fuori delli manni (sic) delli hebrei che la possedano al presente";
- i Someda debbano dichiarare formalmente di rinunciare a ogni loro pretesa di possesso della miniera;
- i Castelletti Busio, Ferdinando e Cristoforo Dario, debbano richiedere al principe vescovo il prescritto placet all'alienazione della miniera nella persona dello scrivente; Ferdinando dovrà poi presentare il suo formale assenso all'alienazione.
Rispettate queste condizioni, Antonio Dal Monte si dice disposto a versare in pronti contanti senza alcuna dilazione il prezzo che verrà pattuito; una volta avvisato del buon andamento della trattativa, egli si porterà a Innsbruck per concludere l'affare.
Sottoscrizione e sigillo di Antonio Dal Monte, autore e mittente
Originale
Lingua: italiano
Note
(*) Giovanni Battista Girardi di Castello, dottore in legge, fu giudice provinciale ("Landrichter") di Bolzano, morì ne 1635. Suo nipote Antonio (1602-1660), figlio di suo fratello Pietro (già capitano tirolese di Primiero, poi capitano luogotenente di Castel Pergine in nome dei signori Madruzzo; marito di Giacoma Carrara, testatore nel 1611, defunto ad 1614), fu vicecancelliere del Tirolo (cortese informazione di Katia Occhi).
Persone
Dal Monte, Antonio da Pergine (concessionario della miniera del vetriolo di Levico, sec. XVII prima metà, concessionario della miniera del vetriolo della Mandola di Vattaro)
Girardi da Castello, Giovanni Battista
Castelletti Busio, Cristoforo
Castelletti Busio, Ferdinando
Someda di Chiaromonte, fratelli