Archivio Storico
Contesto gerarchico
Archivio del Principato vescovile di Trento (Archivio di Stato di Trento) \ Sezione latina
Locazione temporale della zecca di Trento
Tipologia
unità documentaria
Estremi cronologici
16 maggio 1269
Segnatura
capsa 2 n. 54
Consistenza
1 perg. 153 x 256 sul lato destro del verso, in altezza: una croce greca, il millesimo "1269" e una nota di contenuto in tedesco (riconducibili alle operazioni di inventariazione di Wilhelm Putsch, Innsbruck, sec. XVI primo quarto); l'impresa del vescovo di Trento Bernardo Clesio (sette verghe unite in fascio da cartiglio con il motto Unitas; Trento, 1534); la segnatura archivistica di metà Settecento, mantenuta attualmente; nell'angolo inferiore destro, una segnatura archivistica databile al sec. XVI (Trento, archivio vescovile).
Descrizione
Il vescovo di Trento, Egnone conte di Appiano, investe il "dominus Beliottus de Reboffatis" da Firenze, "monetarius de moneta", dell'ufficio della zecca e conio di monete in Trento in denari grossi e piccoli ("tam in parvulis quam in grossis"); i denari piccoli dovranno essere di lega pari a quella dei denari piccoli coniati dalla zecca di Verona; i grossi saranno di 20 denari, tuttavia ciascuno grosso dovrà avere un contenuto in argento pari al valore di 20 denari con un sovrappiù in argento pari al valore del rame dei detti 20 denari. L'ufficio di zecca viene concesso in locazione a "Beliottus" per un anno meno tre settimane dalla data odierna; il concessionario osserverà le norme già stabilite per i "monetarii" di Trento; dovrà corrispondere al vescovo e all'episcopato di Trento 300 lire di denari piccoli in totale, 100 delle quali sono già state da lui versate prima della data di questo contratto; "Beliottus" si impegna fornendo adeguate garanzie a saldare il rimanente delle 200 lire in quattro rate da 50 lire l'una alle scadenze delle feste di san Giovanni di giugno, san Genesio, san Michele e san Gallo prossime.
Testimoni all'atto: "domini" "Gotschalcus" decano della cattedrale di Trento, frate "Ianuarius" priore di Santa Maria Coronata, "Ermenrichus" cappellano vescovile, Alberone pievano in Marniga, Michele "hosterius" dalla Venosta, il notaio Zaccheo, "Fricius Nonnerus", Federico "Spisadrus", Simeone fratello di Federico, Bono "Rubeus" barbiere, Bonaventura detto "Broca", Eberardo da Cornaiano, "Engelmarius" da Andriano, "Concius Vogelus".

Notaio: Arnoldo notaio di Federico imperatore (SN)

Originale
Lingua: latino
Strumenti di ricerca
P. Giuseppe Hippoliti ofm, p. Angelo Maria Zatelli ofm, "Archivi Principatus Tridentini regesta. Sectio Latina (1027-1777)", edizione a cura di p. Frumenzio Ghetta ofm, p. Remo Stenico ofm, Trento, 2001, ad vocem di repertorio.
Note
Nel 1272 lo stesso vescovo Egnone rinnovò al medesimo "dominus Beliotus de Florencia de Rubafadis" l'appalto per un anno della zecca di Trento sotto le stesse condizioni stabilite in questo contratto del 1269 per quanto riguardava il conio di denari e di grossi da 20 denari, e con la libertà - salvo il placet di Mainardo conte di Gorizia e di Tirolo - di coniare le medesime monete per la zecca di Merano (Archivio di Stato di Trento, Archivio del Principato vescovile di Trento, Codici, n. 20, c. 30r, n. 73, 1272 aprile 30, Bolzano, nel palazzo vescovile; edizione in: Die Südtiroler Notariats-Imbreviaturen des dreizehnten Jahrhunderts. Zweiter Teil, herausgegeben von weiland Hans von Voltelini und Franz Huter, Innsbruck, Universitätsverlag Wagner, 1951, pp. 338-339, n. 518).
Persone
Egnone conte di Appiano (vescovo di Trento)
Rebuffatti, Beliotto da Firenze