Archivio Storico
Contesto gerarchico
Archivio del Principato vescovile di Trento (Archivio di Stato di Trento) \ Sezione latina
Presentazione di dichiarazione
"Atto osservato avanti il vicario minerale per le vene di piombo, e fors'anco di ferro" (nota di contenuto di mano coeva, a c. 6v)
Tipologia
unità documentaria
Estremi cronologici
23 luglio 1680 - 24 luglio 1680
Segnatura
capsa 66 n. 6
Consistenza
6 cc. note alla descrizione: tre bifogli sciolti per 6 cc., numerazione moderna a lapis al recto delle carte in basso
Descrizione
Su mandato del principe vescovo di Trento, Francesco Alberti Poia, e su richiesta di Giuseppe Prada di Pergine, il segretario vescovile Felice Menestrina presenta il giorno 24 luglio 1680 al vicario minerario di Pergine e supremo delle selve, Andrea Malfatti, che si trovava a Palù del Fersina in missione d'ufficio, una scrittura "manu propria" dello stesso principe vescovo, datata al giorno precedente 23 luglio in Sopramonte, qui registrata in copia inserta a questo atto di presentazione, del seguente tenore.
Il principe vescovo di Trento aveva inviato in Val di Bono, Giudicarie Interiori, Giuseppe Prada di Pergine con l'incarico di ispezionare alcuni siti di miniera di ferro; avendo Prada relazionato di aver "incontrato certi materiali che gli paiono di piombo e forse anco d'argento", il principe vescovo ne aveva data informazione alla Camera regia dell'Austria Superiore in Innsbruck, poiché, in caso di presenza accertata di quei metalli, "fatta che se ne haverà la prova", le miniere sarebbero rientrate nelle prerogative eminenti dei due sovrani, il principe vescovo di Trento e il conte del Tirolo; in secondo luogo perché, come previsto dagli statuti minerari, Giuseppe Prada deve essere dichiarato "primo inventore" del sito minerario metallifero con quanto ne consegue per il suo diritto di ottenere la concessione di sfruttamento. Il principe vescovo ha perciò deciso di informare di ciò con questa sua il vicario minerario Malfatti, il quale dovrà regolarsi di conseguenza nella condotta d'ufficio in caso di esito positivo dell'esame che il principe vescovo farà compiere sui campioni di minerale estratti dal sito in questione, cosa di cui si darà informazione tanto alla Camera di Innsbruck quanto al vicario minerario; in ogni caso, il principe vescovo dichiara formalmente Giuseppe Prada "come primo inventore".
Il vicario minerario Malfatti fa registrare agli atti del suo ufficio la dichiarazione del principe vescovo e l'atto della sua presentazione; un esemplare autentico di questo viene consegnato al segretario Menestrina, destinato all'archivio della cancelleria principesca del Buonconsiglio.

Notai: Antonio Refatti di Pergine, notaio di autorità imperiale e attuario dell'Ufficio minerario di Pergine (SN), rogatario ed estensore; Giovanni Battista Crotti di Pergine, notaio di autorità imperiale (SN), rogatario e sottoscrittore

Originale
Lingua;: italiano, latino
Strumenti di ricerca
P. Giuseppe Hippoliti ofm, p. Angelo Maria Zatelli ofm, "Archivi Principatus Tridentini regesta. Sectio Latina (1027-1777)", edizione a cura di p. Frumenzio Ghetta ofm, p. Remo Stenico ofm, Trento, 2001, ad vocem di repertorio.
Persone
Alberti Poia, Francesco (principe vescovo di Trento)
Prada, Giuseppe da Pergine (imprenditore minerario)
Menestrina, Felice (segretario vescovile)
Malfatti, Andrea (vicario minerario in Pergine, sec. XVII terzo quarto)