Contesto gerarchico
Archivio del Principato vescovile di Trento (Archivio di Stato di Trento)
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Libri feudali
Investitura feudale di decime e diritti di regola
"Pro nobili Ioanne Baptista Guariento de Seregnano" (rubrica dell'atto, c. 54v del registro)
Tipologia
unità documentaria
Estremi cronologici
12 maggio 1632
Segnatura
vol. XIX, c. 54v
Consistenza
2
cc.
il documento è registrato alle cc. 54v-55r (numerazione originale a penna, 64v-65r nella numerazione moderna a lapis) del Libro feudale vol. XIX: protocollo di cancelleria principesca vescovile, cc. I-II, 1-10 (numerazione moderna, assente l'originale, con l'indice alfabetico originale dei titolari di investitura, bianca la c. 10), 1-345 (numerazione originale, integrata a lapis fino a 347, 11-357 nella numerazione moderna), 358-362 (numerazione moderna, bianche); legatura in piena pelle decorata, piatti di coperta e dorso in cartone.
Descrizione
Il principe vescovo di Trento, Carlo Emanuele Madruzzo, investe in retto feudo il nobile Giovanni Battista Guarienti di Castel Malosco e Seregnano di un diritto di decima e di un diritto di regolania maggiore su due differenti porzioni del territorio della pieve di Civezzano sotto descritte, diritti che Guarienti aveva acquisito comprandoli da Baldassarre e Gerolamo canonico della cattedrale di Trento fratelli Roccabruna dietro licenza di alienazione concessa dal principe vescovo di Trento Carlo Gaudenzio Madruzzo, come più precisamente appare dal rogito di compravendita rogato dal notaio Giuseppe Zello di Trento.
I confini del territorio soggetto alla decima feudale acquisita da Giovanni Battista Guarienti sono i seguenti: a mattina la valle detta "la Valle dalla Croce" lungo la quale corre anche il confine dividente i territori comunali di Civezzano (a ovest) e di Fornace (a est); a mezzogiorno il corso della Silla; a sera la valle detta "la Valle delle Molle" sotto il villaggio di Torchio dalla parte sinistra, la via consortale che porta al maso dei Bampi in località "Vischiare", la via detta "dai Croci", il piede del Dossi di Penedallo e in parte la via che porta da Mazzanigo al maso dei Ghirardi; a settentrione parte del maso di Penedallo, il prato detto "la Pradaria", e in parte la via predetta via che porta da Mazzanigo al maso dei Ghirardi.
I confini del territorio su cui Giovanni Battista Guarienti eserciterà d'ora in avanti la prerogativa acquisita della regola maggiore, nell'ambito della comunità di regola di Civezzano, sono i seguenti: a mattina la sopra nominata "Valle dalla Croce" lungo la quale corre anche il confine dividente i territori comunali di Civezzano (a ovest) e di Fornace (a est); a mezzogiorno, il corso del torrente Silla, il corso del fiume Fersina, in parte la via che porta ai pestoni della miniera ("ad pistonos"); a sera il rivo che discende dal monte sopra Civezzano e confluisce nel fiume Fersina denominato "el Rivo Merdarol", e la via che conduce oltre i pestoni della miniera ("ultra pistonos mineræ"); a settentrione, il territorio del comune di Albiano e in parte la via che in quella zona separa i due territori, quello soggetto al diritto di regola che i Roccabruna si sono riservati, e quello soggetto al diritto di regola ceduto(*).
Registrazione in protocollo di cancelleria principesca vescovile
Lingua: latino
Strumenti di ricerca
Archivio di Stato di Trento, Sala studio, "Indice tripartito dei Libri feudali del principato vescovile di Trento compilato in tedesco dall'archivista Dottor Ugo Neugebauer dell' i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck verso l'anno 1910 e qui riprodotto in italiano nel 1922 da G(iovanni) Cicolini".
Note
(*) I riferimenti geografici indicati nel documento portano a localizzare i pestoni del minerale ("pistoni mineræ") nella zona meridionale del territorio di Civezzano, verso la confluenza del torrente Silla nel fiume Fersina: gli edifici di macinazione sfruttavano la forza motrice di un corso d'acqua, probabilmente quella della Fersina.
La citazione dei "pistoni mineræ" compare per la prima volta in questo documento del 1632, utilizzati come elemento geografico di riferimento per tracciare i confini del territorio sul quale Giovanni Battista Guarienti esercitava la prerogativa acquisita della regolania maggiore: l'esistenza degli edifici è verosimilmente antecedente di qualche decennio. La stessa citazione ricorre peraltro nei successivi analoghi atti di investitura feudale concessa ai Guarienti di Castel Malosco e Seregnano dal 1664 fino al 1766: tuttavia non è certo che ogni citazione corrispondesse a una presenza effettiva degli edifici, dato che spesso nell'atto di rinnovo di un'investitura feudale, se non intervenivano cambiamenti, la descrizione dei beni era semplicemente ripresa dall'atto precedente, talora perpetuando sulla carta situazioni reali trascorse e non più sussistenti.
Persone
Guarienti di Castel Malosco e Seregnano, Giovanni Battista
Roccabruna, Baldassarre (capitano in Levico)
Roccabruna, Gerolamo (canonico della cattedrale di Trento)
Madruzzo, Carlo Emanuele (principe vescovo di Trento)
Madruzzo, Carlo Gaudenzio (principe vescovo di Trento)