Archivio Storico
Contesto gerarchico
Archivio del Principato vescovile di Trento (Archivio di Stato di Trento) \ Libri feudali
Investitura di concessione mineraria
"Investitura mineræ vitrioli domini Theodorii de Numio" (rubrica dell'atto, c. 57v del registro)
Tipologia
unità documentaria
Estremi cronologici
01 marzo 1556 - 31 marzo 1556 (*)
Segnatura
vol. XV, c. 57v
Consistenza
3 cc. il documento è registrato alle cc. 57v-59r (numerazione originale a penna, 62v-64r nella numerazione moderna a lapis) del Libro feudale vol. XV: protocollo di cancelleria principesca vescovile, cc. I, 1-5 (numerazione moderna, con l'indice alfabetico originale dei titolari di investitura), 1-205 (numerazione originale integrata a lapis la 206, 6-212 nella numerazione moderna), e 213-260 (numerazione moderna, bianche); legatura in piena pelle decorata, piatti di coperta e dorso in cartone.
Descrizione
Il principe vescovo di Trento, cardinale Cristoforo Madruzzo, rinnova l'investitura feudale della concessione mineraria rilasciata dapprima [5 settembre 1549; ndt] a Teodoro Busio quale "primus repertor" e unico titolare, e successivamente, su preghiera dello stesso Busio, ad altre persone entrate in società con lui per le rispettive quote di compartecipazione, ossia Nicolò Madruzzo fratello del principe vescovo per 12 carati, Giovanni Pellegrino Busio fratello di Teodoro per 1,5 carati, la signora Elisabetta moglie di Teodoro per 4 carati, Rinaldo Bonsignori da Verona per 3,5 carati, Rocco Gelfo cittadino di Trento per 2,5 carati, e "Pizinus quondam Seraphi" da Salò cittadino di Trento per 2 carati, spettandone 12 a Teodoro Busio, come più precisamente appare dalla patente di investitura data in Trento il primo ottobre 1549(**); oggetto della concessione è la miniera del vetriolo sita sul monte Fronte, territorio di Levico ("de quadam minera seu vena vitriolum producente in pertinentiis Levigi Nostræ iurisdicionis et montanea Front nuncupata"). Avendo considerato che la conduzione dell'impresa migliorasse concentrando la titolarità della concessione in un unico soggetto, Teodoro Busio aveva acquisito nel 1555 da Nicolò Madruzzo la quota dei 12 carati che quest'ultimo deteneva, e ora è intenzionato a fare altrettanto per tutte le restanti quote ancora in mano agli altri suoi soci: con la presente investitura, Teodoro Busio riceve quindi la concessione mineraria per 24 carati, ossia i 12 suoi in origine e i 12 comprati da Nicolò Madruzzo, nonché per tutti restanti carati una volta che egli li avrà legittimamente acquisiti; in segno di ricognizione, egli corrisponderà annualmente alla Mensa vescovile di Trento alla scadenza di San Michele un paio di capponi.

Registrazione in protocollo di cancelleria principesca vescovile
Lingua: latino
Strumenti di ricerca
Archivio di Stato di Trento, Sala studio, "Indice tripartito dei Libri feudali del principato vescovile di Trento compilato in tedesco dall'archivista Dottor Ugo Neugebauer dell' i. r. Archivio di Luogotenenza in Innsbruck verso l'anno 1910 e qui riprodotto in italiano nel 1922 da G(iovanni) Cicolini".
Note
(*) Nel documento registrato nel libro feudale non è indicato il giorno del mese.
(**) La patente di investitura datata 1 ottobre 1549 qui richiamata è registrata nel vol. XIV dei Libri feudali, cc. 263r-264r (si veda in questo database la relativa scheda descrittiva), con alcune modifiche apportate in data 2 maggio 1550 al testo originale non accolte nel dettato della patente 1556 descritta in questa scheda. Teodoro Castelletti Busio aveva acquisito nel 1555 i 12 carati della quota societario della miniera di vetriolo situata sul Monte Fronte sopra Levico detenuti da Nicolò Madruzzo: con atto di permuta datato 25 settembre 1555 Teodoro Busio cedette infatti a Nicolò Madruzzo i suoi diritti sulla casa-torre con immobili e fondi annessi situata nelle pertinenze di Cognola in località "alla Torresella", ricevendo in cambio da Nicolò Madruzzo i sopra citati 12 carati e la somma di 1.500 ragnesi (cortese segnalazione da parte di Isabella Salvador).
Persone
Madruzzo, Cristoforo (cardinale, principe vescovo di Trento)
Madruzzo, Nicolò
Busio, Teodoro da Nomi (signore della giurisdizione di Nomi, imprenditore minerario in Viarago e sul Montevaccino)
Busio, Giovanni Pellegrino
Bonsignori, Rinaldo da Verona
Gelfo, Rocco da Trento
"Pizinus quondam Seraphi" da Salò