Contesto gerarchico
Fondazione Biblioteca San Bernardino (Trento), Manoscritti
Dichiarazione
Tipologia
unità documentaria
Estremi cronologici
01 gennaio 1600 - 31 dicembre 1620
Segnatura
n. 283
Consistenza
2
cc.
documento riportato sulla prima carta di un bifoglio fascicolato in fondo al volume(*).
Descrizione
Su richiesta di Lorenzo Moro, due minatori di Palù del Fersina rilasciano la seguente dichiarazione, qui trascritta integralmente secondo il dettato originale.
"Mastro Pietro Moar figlio quondam altro Pietro canopo di Palù et originario di Maran, qual esercitò la professione de canopo nelle minere delli monti d'Ardemolo, item Giacomo di Battisti de Palù canopo nelle minere d'Ardemolo sudetto, ambidue affermano per loro giuramento prestato come nel medemo luoco, oltre le minere solite quale non sono state cavate per esser morti li proti e maestri, anco perché per lavine et inondatione de acque è stato otturato le fosse et cave da trent'anni passati che non si ha possuto né hora si può lavorare né cavare la robba e vena, che pure al tempo che si potea cavare et lavorare si cavava roba che si cavava (sic) butava circa lire trenta per cento solamente gettar la stessa materia nel fuoco senza altra spesa; et si havessero li detti maestri saputo separar l'oro ch'era nella medema materia come li stessi maestri sarebbe ancor di maior utile. Nel monte di Val Cava vi si trova un'altra vena ch'ora [i.e. era] de bonissima rendita, e questa si può cavare subito senza alcuno impedimento. Et esso mastro Pietro afferma che passa l'aqua che bisogna voltarla per altro luoco, e questa è d'argento, che altre volte ne ha visto l'isperienza; et ivi appresso vi è la fosina et ove sono boschi, sì che sarebbe cosa molto commoda; et per esser state queste fosse lavorate per suoi antecessori come canopi, intendono haver ius et antico possesso che non possino lavorar né far lavor[ar] altri che per nome di Sua Altezza Serenissima benché ricercati da altri.
Così attestano per suo giuramento et così richiesti da Lorenzo Moro che dichino la verità come così hano attestato".
Originale
Lingua: italiano
Note
(*) Conservato in origine nell'archivio dei baroni Buffa di Castellalto (Telve Valsugana), questo documento fu poi inserito dal francescano padre Maurizio Morizzo in fondo al volume I della sua "Cronaca di Borgo e della Valsugana. I° 45 - 1595" composta tra fine Ottocento e inizio Novecento (ora ms. n. 283 della Fondazione Biblioteca San Bernardino di Trento); nel volume II della medesima "Cronaca" (ora ms. n. 284 della Fondazione Biblioteca San Bernardino di Trento, c. 82r col. destra), si trova la trascrizione del documento eseguita dallo stesso padre Morizzo, preceduta da questa sua annotazione: "Trascrivo qui una relazione mancante di un foglio in principio, tolta dalle carte volanti dell'archivio di Castell'Alto, delle quali carte io ne ho fatto lo spoglio per compiacenza dell'Illustre Signor Barone Carlo Buffa; ella è senza data, ma di questo secolo [i.e. XVII]" (la segnalazione e le informazioni sul documento sono dovute alla cortesia di Italo Franceschini e Francesco Molinari).
Il documento è pubblicato in Aldo Gorfer, Flavio Faganello, La valle dei Mòcheni, Calliano (TN), Manfrini, 1971, p. 22, sulla base di una trascrizione a suo tempo eseguita da padre Frumenzio Ghetta ofm. In nota 28 di p. 22, gli autori precisano che Pietro Moar compare fra i primi registrati nel libro dei morti di Palù del Fersina, "travolto da una valanga presso la miniera di S. Barbara, presso Nardèmolo": il citato libro dei morti porta come estremo cronologico remoto l'anno 1629, il che consente di datare il documento entro il terzo decennio del Seicento, come indicato in questa scheda.
Persone
Moar, Pietro fu Pietro da Palù del Fersina ("canopo", minatore)
Battisti, Giacomo da Palù del Fersina ("canopo", minatore)
Moro, Lorenzo da Telve