Contesto gerarchico
Archivio della Comunità di Pergine (Archivio Storico del Comune di Pergine Valsugana, Trento)
Compravendita
Tipologia
unità documentaria
Estremi cronologici
23 marzo 1575
Segnatura
Atti P. de Alessandrini, VII, 15
Consistenza
1
perg.
510
x 243
sul verso della membrana, in alto: nota di contenuto di mano dell'estensore dell'atto, e altra nota di mano del sec. XVIII; al margine destro, la segnatura attuale "VII. 15".
Descrizione
Poiché si è reso necessario reperire una certa somma di denaro destinata a finanziare le spese di ripristino in buono stato delle rive e dell'alveo del torrente Fersina, e di costruzione di argini ("arche"), lungo il suo corso, onde porre ai ripari il territorio del borgo e i terreni coltivati posti in prossimità del corso d'acqua, il "nobilis dominus" Giovanni Antonio fu "dominus" Giorgio Crivelli da Pergine, agendo nella sua veste di sindaco maggiore e a nome della comunità di Pergine, unitamente a due dei dodici consiglieri della comunità di Pergine, ossia il "dominus" Leonhard Wallinger ("Wolhinger") dalla diocesi di Augusta abitante a Pergine e a Battista del fu Ippolito, presenti e consenzienti i restanti consiglieri della comunità, vendono in libero allodio al "dominus" Francesco fu "dominus" Pietro Ceschi da Borgo Valsugana i seguenti terreni posti nelle pertinenze di Pergine: una chiesura arativa, in parte coltivata a vite, della superficie di 10 stari di semente con annesso prato di due opere di falciatore situata in località "al Vedes"; un'altra chiesura arativa, in parte coltivata a vite, della superficie di 4 stari di semente in località "al Pomarol"; una terza chiesura arativa, in parte coltivata a vite, della superficie di 3 stari di semente in località "a Via longa", tutti questi liberi da oneri; inoltre, un prato misurante 6 opere di falciatore situato a Pergine sotto gli edifici per la produzione dell'oricalco ("subtus ædificia aurichalchi") confinante a mattina e a settentrione la via comune, a mezzogiorno la roggia dei mulini, a sera la proprietà dei baroni Firmian, sul quale grava l'onere di un affitto annuo da versare a Castel Pergine come più precisamente appare dai registri delle investiture del castello stesso. Il prezzo complessivo viene stabilito in 500 ragnesi da 5 lire l'uno che i venditori dichiarano di aver ricevuto in integrale pagamento, compresi 204 ragnesi e 4 lire versati ora dal compratore in contanti all'atto.
Accanto alle clausole generali di garanzia dei contratti di compravendita, viene inserito il patto speciale di ricompra, riservando quindi alla comunità di Pergine la facoltà di riacquistare entro il termine di tre anni i quattro terreni oggetto di questo contratto versando in restituzione a Francesco Ceschi la detta somma di 500 ragnesi(*).
Il capitano del castello di Pergine, Leonhard Puller, accorda il proprio consenso alla transazione, per quanto riguarda in particolare il prato soggetto a livello da versare al castello di Pergine, e la approva interponendovi la propria autorità.
Testimoni: i "domini" Francesco Rusca, vicario generale della giurisdizione di Pergine; Giovanni Battista Dorigato, vicario della giurisdizione di Caldonazzo; Cristoforo fu Simone "Burla" da Brentonico, pellicciaio in Pergine.
Notaio: Andrea del fu Giovanni Guglielmi da Castello Tesino abitante a Pergine, notaio per autorità imperiale e cancelliere della giurisdizione di Pergine(SN), convalidante l'atto estratto dal proprio protocollo e redatto per mano di uno scrivano di sua fiducia
Originale
Lingua: latino
Strumenti di ricerca
Pietro de Alessandrini, "Catalogo ed indice dei documenti antichi esistenti nell'Archivio Comunale di Pergine", circa 1878 (Archivio storico del Comune di Pergine Valsugana, Serie Inventari di Pietro de Alessandrini, n. 604), alla posizione archivistica.
"Regesti delle pergamene del Comune di Pergine Valsugana conservate presso l'Archivio storico (1247 - 1781)", a cura di Stefania Franzoi e Giuliana Campestrin, Pergine Valsugana, Comune di Pergine Valsugana, 2001, dattiloscritto, regesto n. 122.
Note
(*) Questo atto di cessione con patto di ricompra va letto congiuntamente ai due documenti datati anch'essi alla data 1575 marzo 23, conservati rispettivamente in Atti P. de Alessandrini, VII, 17 (Francesco Ceschi affitta alla comunità di Pergine i quattro terreni da lui comprati, con un canone annuo di affitto di 37 ragnesi, pari al 7,4% del prezzo di vendita; regesto Franzoi-Campestrin n. 123), e in Atti P. de Alessandrini, VII, 16 (impegno della comunità a mantenere in buono stato i beni ricevuti in affitto e a versare puntualmente l'affitto stesso; regesto Franzoi-Campestrin n. 124): il raffronto dei tre atti consente di leggerne il complesso (cessione con patto di ricompra; locazione dei beni con affitto del 7,4% sul capitale) come un'effettiva operazione di prestito a interesse formalizzata nella veste giuridica di questi tre atti.
Soggetto produttore
Persone
"Burla", Cristoforo fu Simone da Brentonico (pellicciaio in Pergine)
Battista del fu Ippolito da Pergine (consigliere della comunità di Pergine)
Ceschi di Santa Croce, Francesco fu Pietro da Borgo Valsugana
Crivelli, Giovanni Antonio fu Giorgio da Pergine ("nobilis dominus", sindaco maggiore della comunità di Pergine)
Dorigato, Giovanni Battista (vicario della giurisdizione di Caldonazzo)
Guglielmi, Andrea fu Giovanni da Castello Tesino abitante a Pergine (notaio per autorità imperiale, cancelliere della giurisdizione di Pergine)
Puller, Leonardo
Rusca, Francesco da Pergine (vicario generale della giurisdizione di Pergine)
Wallinger, Leonhard dalla diocesi di Augsburg (consigliere della comunità di Pergine)