Archivio Storico
Contesto gerarchico
Biblioteca comunale di Trento, Manoscritti (BCT1)
Costituzione di società mineraria
"Capitoli dela compagnia cum messer Baptista da Pra" (nota originale di contenuto, c. 8v)
Tipologia
fascicolo
Estremi cronologici
12 novembre 1519 - 26 novembre 1519
Segnatura
BCT1-2649, fasc. 1.2
Consistenza
6 cc. L'unità materiale riportante il documento descritto in questa scheda è il sotto-fascicolo 1.2 del fascicolo 1 contenuto nell'unità ospitante BCT1-2649; nel campo Note generali di questa scheda si fornisce la descrizione dell'unità complessa BCT1-2649.
Descrizione
Giovanni Battista figlio di Giroldo a Prato e Giovanni Antonio Pona, suo zio materno, formano una società per lo sfruttamento delle miniere d'argento e rame attivate nei territori di Pergine e di Viarago, e per la gestione dei due edifici di lavorazione e fusione del minerale metallifero attivati a Canezza (sul corso del torrente Rigolor, uno dei quali è di proprietà a Prato in forza di acquisto effettuato nel 1517; ndt); la società avrà durata decennale a partire dal primo gennaio 1520 prossimo venturo. Le parti formano, redigono e sottoscrivono un contratto articolato in 29 capitoli nei quali sono definiti diritti, competenze e obblighi dei contraenti:
1 - 2. Giovanni Antonio Pona mette nella società i 10 noni ("nayteli") di sua proprietà e compartecipazione, cedutigli per 500 ragnesi da Iohann Kötzer mercante da Augsburg e imprenditore minerario in Pergine, come da rogito del notaio Vigilio Scutelli di Pergine, nelle imprese delle miniere così denominate: "buxa de Santo Zorzo, buxa de Santo Iacomo, buxa de Santa Anna, buxa de Santa Maria ferara, buxa de Santo Sebastiano, buxa de Santa Maria Oltenzech, buxa de Santo Iacomo Merer, buxa de Santo Zuane Crisostimo". Giovanni Battista a Prato fa altrettanto.
3. Giovanni Antonio Pona si impegna a consegnare entro il Natale del 1520 a Giorgio Crivelli, fattore degli a Prato, beni mobili e diritti di credito per un valore complessivo di 1.000 ragnesi.
4 - 5. Battista a Prato si assume il medesimo obbligo; nel suo caso la somma dei 1.000 ragnesi è composta da 850 ragnesi pari al valore delle due fucine di sua proprietà poste "sora de Caneza da Perzine", e da 150 ragnesi pari al valore delle sue quote di proprietà nelle miniere denominate "buxa de Santa Maria Oltenzech, buxa de Santo Iacomo Merer, busa de Santo Zuane Grisostimo, buxa de Santa Maria de Monte Sumano, buxa de Santo Agostin", oltre alle sue quote di diritti sui boschi posti nelle giurisdizioni di Pergine e di Caldonazzo correlati alle attività di miniera e fonderia; il tutto secondo speciali e dettagliati patti di mutua garanzia per le parti contraenti.
6. Le parti assumeranno per un anno al loro servizio come fattori Nichele Mitterober e Giorgio Crivelli, con il salario di 50 ragnesi a spese comuni; dovranno unitamente "tenir conto deli libri dele rexone dele minere", Mitterober dovrà fare ispezione alle miniere e alle fonderie almeno due volte in settimana e riferire.
7 - 8. Giovanni Antonio Pona avrà il compito di rivedere i conti tenuti dai due fattori; le spese di rappresentanza e di lavoro ("pastezar over donar aliqua coxa ad alquna persona dela iurisditione de Perzine a fine de utilità de dita compagnia") saranno a carico della società.
9 - 10. Sono stabiliti i compiti dei due fattori, con speciale riguardo alla riscossione e gestione dei crediti; si conviene in particolare che Crivelli debba consegnare a Battista a Prato sempre denaro contante, anche nei casi in cui Battista avesse ceduto merce a credito a persone che avessero poi saldato il debito in natura o prestazione d'opera ("avexe dato vena e carbon e soy fadige").
11 - 14. Sono stabilite le modalità di gestione e utilizzo delle due fucine compresi reperimento e fornitura di legna e carbone, e le rispettive partecipazioni alle spese per interventi di riparazione e ristrutturazione degli impianti.
15 - 16. Giovanni Antonio Pona dovrà almeno una volta in settimana "cavalchar ale buxe e foxine e a veder partir le vene et afinar"; lo stesso farà Battista a Prato, il quale dovrà inoltre vigilare che Giorgio e Andrea Crivelli acquistino "dele robe per dar ad ali lavorenti dele minerie per pretio condecente".
17 - 19. Si definiscono i rapporti fra i due titolari della società, e quelli tra loro e i loro fattori Crivelli; giudice arbitro nelle controversie fra i Crivelli e Battista a Prato sarà Giovanni Antonio Pona, nelle controversie fra i due soci a Prato e Pona sarà invece "misser Antonio da Prato".
20 - 21. Sono stabilite le modalità di stipula di contratti "cum boscheri, smelzeri, arzknopi" per l'acquisto di legna, carbone, "vena", e delle merci destinate "ali lavorenti dele minere"; le controversie fra le parti a tale riguardo saranno trattate davanti al vicario (minerario; ndt).
22. Giovanni Antonio Pona e Battista a Prato dovranno "tinir una caxa honorevole in Perzine e viver honorevolmente cum leti cinque a spexe dela presente compagnia, videlicet lo dito Zuan Antonio cum uno fameio et duy cavali et similiter misser Zuan Baptista".
23. A discrezione dei due soci si dovrà fare almeno una volta all'anno il rendiconto della società e "se habia de scriver uno inventario del dar et haver de tuto quelo se retroverà esser in dita compagnia in dar et in haver sopra doi libreti, uno deli quali deno star apresso lo dito Zuan Antonio scripto de man de misser Baptista, e l'altro aprexo dito misser Baptista scripto de man del dito misser Zuan Antonio over soy comexi".
24 - 27. Sono regolati alcuni rapporti personali fra zio e nipote: al n. 25 si conviene che Battista a Prato "voia e debia maridarse per tuto lo anno del 1520 segondo che Dio lo inspirirà".
28. Giovanni Battista a Prato dovrà esibire allo zio "li computi dele buxe dele minere de Santo Bertolame"; qualora ne risultasse un evidente danno economico per Battista, lo zio potrà decidere che "lo dito misser Batista debia arbandonar tale minere".
29. Se Battista a Prato non osserverà quanto a lui prescritto nei capitoli precedenti che lo riguardano personalmente, lo zio Giovanni Antonio Pona potrà ritirarsi a suo piacere dalla società secondo le modalità convenute dalle parti; in caso di controversia, Pona potrà "andar denanzi dal capitanio de Perzine a domandar chel dito misser Zuan Batista occora ala pena de raynesi cinquecento", spettanti per metà al capitano stesso, metà al ricorrente.

Formato il 12 novembre 1519, il successivo 26 il contratto viene formalizzato e chiuso con la sottoscrizione "manu propria" delle parti contraenti e dei testimoni all'atto: "misser fra Domenego choadiutor del prior de Santa Croce de Trento e misser Oliver di Meli e mastro Zuan Marcho dal Pozo spitial in Trento et citadini de Trento".

Originale
Lingua: italiano/volgare
Strumenti di ricerca
"I manoscritti della Biblioteca comunale di Trento ordinati e descritti da Carlo Giuliani", Trento, 1880, ms. n. 2931 della Biblioteca comunale di Trento (BCTn, BCT1-2931), al numero di corda.
Note
L'unità complessa BCT1-2649 è composta da due fascicoli per una consistenza totale di 68 carte e 7 pergamene, numerazione delle carte moderna a lapis sul recto in basso a sinistra progressiva sull'intera unità. Sulla coperta anteriore sono riportate la segnatura archivistica e due annotazioni, "Documenti appartenenti al baron Vincenzo a Prato", "Deposito del signor barone Vincenzo a Prato" di due mani di inizio sec. XIX. Nei due fascicoli si trova conservata documentazione riguardante due importanti attività imprenditoriali avviate dalla famiglia a Prato (più precisamente da Giovanni Battista figlio di Giroldo) nel corso della prima metà del XVI secolo: nel primo, lo scavo delle miniere e la gestione delle fucine nel Perginese; nel secondo l'impianto e la gestione di un filatoio per la lavorazione della seta in Trento.

Il primo fascicolo contiene due sotto-fascicoli (1.1 alle cc. 1-8 del complesso e 1.2 alle cc. 9-14) raccolti in una camicia recante la nota di contenuto "2 originali dei capitoli della compagnia dello scavo delle miniere nel Perginese, stipulati li 12 novembre 1519 fra Giambattista de Prato e Gian Antonio Pona fratello di Margheritta figlia di ser Ieremia de Ponis, madre al nominato Giambattista de Prato. Da restituirsi al bar. Vincenzo a Prato" (mano del sec. XIX inizio).
Il sotto-fascicolo 1.1 è composto da quattro bifogli, slegati; cartaceo, mm 323 x 225, filigrana: cappello cardinalizio; discreto/mediocre lo stato di conservazione, con limitati danni al supporto lungo i margini delle carte, c. 1 mutilata in parte lungo il margine destro in alto, danni più evidenti ed estesi su c. 8, in particolare lungo le linee delle piegature originarie del fascicolo per lacerazioni, con perdite di supporto e cadute di testo non sempre integrabili. A c. 1r è riportata la segnatura "Pos. N. 36" riconducibile all'archivio di provenienza dei baroni a Prato di Segonzano; a c. 8v, due note di contenuto: "Capitoli dela compagnia cum misser Baptista da Pra" (in alto, mano di Giovanni Antonio Pona), e "Capitoli tra il signor Io. Battista da Pratto et el signor Hieremia (sic) per cavar' le minere de[la] compagnia a Perzen" (poco sotto il centro, mano non identificata, databile al sec. XVI); bianche le cc. 1v e 7r-v. Questo primo esemplare presenta un testo redatto in prima persona, estensore dichiarato: Giovanni Battista a Prato (mano A).
Il sotto-fascicolo 1.2 è composto da tre bifogli legati a filo; cartaceo, mm 323 x 225, filigrana: cappello cardinalizio come per il sotto-fascicolo 1.1; supporto in buono stato di conservazione, fatta eccezione per c. 14 che presenta segni di consunzione lungo le linee delle piegature originarie, con limitate perdite di supporto (lacerazioni e piccoli fori) e cadute di testo puntuali e comunque facilmente integrabili; a c. 9r è riportata la segnatura "Pos. N. 36" come a c. 1r. Questo secondo esemplare è redatto in terza persona, autore/estensore dichiarato: Giovanni Antonio Pona (mano B); il testo di 1.2 appare redatto sulla base del testo di 1.1 con le modifiche del caso, passando cioè dalla prima persona alla terza.
Il campo Ambiti e contenuto di questa scheda è stato compilato sulla base del testo offerto dai due testimoni del documento, assumendo come riferimento il dettato del sotto-fascicolo 1.2 (cc. 9-14 del complesso) in ragione del migliore stato di conservazione sia del supporto sia della scrittura; nel campo Integrazione al titolo si riporta la nota originale di contenuto del sotto-fascicolo 1.1 (c. 8v del complesso, mancando nel sotto-fascicolo 1.2 elementi analoghi.
Questo contratto di società mineraria, inedito, è citato in Carl Ausserer, Persen - Pergine. Schloß und gericht. Seine Herren, seine Hauptleute, seine Pfleger und Pfandherren. Mit einem Anhange über das Bergwesen, Wien, Carl Gerold, 1915/1916, p. 354 con nota 1 (p. 384 con nota 43 nell'edizione 1995 in traduzione italiana).

Il secondo fascicolo contiene documentazione 1537-1548 su carta e pergamena (54 carte e 7 pergamene) riguardante l'impresa di costruzione e gestione di un filatoio della seta in Trento intrapresa da una società formata da Giovanni Battista a Prato, Antonio Quetta cancelliere vescovile, Giovanni Francesco Geremia, Geronimo Thoner, Tommaso Cazzuffi, Lorenzo Basso, tutti questi cittadini di Trento, e dal bolognese Cesare Dolcino abitante a Trento; sulla camicia del fascicolo, nota di contenuto "12. Industria serica in Trento nel XVI secolo", a penna di mano moderna.
Persone
Kötzer, Hans da Augsburg (imprenditore minerario in Pergine)
Pona, Giovanni Antonio da Trento
a Prato, Giovanni Battista di Giroldo (imprenditore minerario in Pergine)
Crivelli, Giorgio da Pergine (fattore/amministratore a Prato)
Mitterober, Nichele (fattore/amministratore a Prato)
Domenico frate dei Crociferi (coadiutore del priore di Santa Croce in Trento)
de Melis, Oliviero da Trento
Dalpozzo, Giovanni Marco da Trento (speziale)
Crivelli, Andrea da Pergine
a Prato, Antonio