Archivio Storico
Contesto gerarchico
Archivio del Principato vescovile di Trento (Archivio di Stato di Trento) \ Atti trentini I Serie
Supplica con rescritto
Tipologia
unità documentaria
Estremi cronologici
24 novembre 1684
Segnatura
Mazzo IV "Persen/Pergine", fasc. 25 (b. 20), c. 175r
Consistenza
57 cc. documento riportato sul bifoglio cc. 175-176 (numerazione moderna a lapis sul recto in basso) del fascicolo 25, rubricato "Gerichtssachen Persen" (Otto Stolz, Innsbruck, 1912) contenente documentazione di carattere giudiziario in civile e penale datata 1564-1744.
Descrizione
Andrea Malfatti, vicario minerario in Pergine, richiede al principe vescovo di Trento, Francesco Alberti Poia, di poter utilizzare in caso di necessità del suo ufficio le carceri del castello di Pergine, essendo al momento inagibili le carceri della "Casa regia" (sede istituzionale del suo ufficio), in attesa che queste siano rimesse in stato di piena funzionalità. Il vicario Malfatti fa presente che, convocato a suo tempo in Consiglio vescovile a Trento per affari riguardanti il suo ufficio, il principe vescovo gli aveva comandato di non far incarcerare nelle prigioni del castello di Pergine i rei condannati dal tribunale minerario, insistendo che fossero invece ripristinate alla loro funzione originaria le carceri della "Casa regia", e quindi riportate allo stato in cui si trovavano al tempo in cui venne restaurato l'edificio. Poiché tuttavia l'intervento sulle carceri del tribunale minerario non si è ancora compiuto, il vicario Malfatti chiede di poter far incarcerare nelle prigioni del castello di Pergine un minatore ("canòpo") lavorante nelle miniere di Palù da lui condannato penalmente; questa necessità potrebbe ripetersi ancora in futuro se non verranno rimesse in funzione le prigioni dell'edificio dell'Ufficio minerario, così che, se non gli fosse concesso di utilizzare le carceri del castello, il vicario si dice impossibilitato a punire i rei soggetti alla sua giurisdizione e a "ponere il necessario governo alli lavoranti nelle minere ch'a quest' hora sono in numero considerabile, e alla giornata accadono imbroglii et eccessi principalmente in Palù in riguardo della lontananza".
Con rescritto segnato dal segretario vescovile latino Gerolamo de Martini in data 29 novembre 1684, il principe vescovo e il suo Consiglio decidono di accogliere la richiesta del supplicante.

Copia coeva autenticata(1)
Lingua: italiano, latino
Strumenti di ricerca
Katia Occhi, Rossella Ioppi, Gli «Atti trentini» (XIV-XIX secolo), in: Per una storia degli archivi di Trento, Bressanone e Innsbruck. Ricerche e fonti (secoli XIV-XIX), a cura di Katia Occhi, Bologna, Il Mulino, 2015 (Fondazione Bruno Kessler, Annali dell'Istituto storico italo-germanico in Trento, Fonti, 12), pp. 262-267, schede descrittive delle sotto-unità fascc. 1-25 del Mazzo IV, p. 267 per il fasc. 25.
Note
(1) Sul verso di c. 176, l'attestazione di mano del segretario vescovile Martini di autentica della copia: "Per il vicario minerale. Exemplum fideliter desumptum ex suo originali prout ita testatur. Secretarius Martini".
Soggetto produttore
Principato vescovile di Trento
Persone
Malfatti, Andrea (vicario minerario in Pergine, sec. XVII terzo quarto)