Archivio Storico
Contesto gerarchico
Archivio Storico del Comune di Trento, Comune di Trento, Antico Regime
Atti processuali
"Meana et Montis Vacæ" (titolo originale, in prima di coperta e replicato in ultima)
Tipologia
volume
Estremi cronologici
07 novembre 1607 - 19 gennaio 1613
Segnatura
Cause e processi, n. 10502
Consistenza
140 cc. fascicolo cucito in volume, cartulazione originale 1-128 a penna sul recto in alto a destra, integrata a lapis da mano moderna da 129-134, assente sulle carte bianche interne e finali, legatura in cartone (come per l'unità n. 10501 descritta alla scheda precedente); in prima di coperta il titolo e la notazione "Stephanus Dema notarius" (mano del notaio Stefano Dema, attuario della commissione giudicante).
Descrizione
L'unità n. 10502 contiene gli atti processuali di prima e seconda istanza, i memoriali e le prodotte delle parti in causa, la sentenza emessa in prima istanza dai giudici "compromissarii" Pietro Alessandrini e Paolo Ceschi (20 dicembre 1608, Trento; c. 74r-v e cc. 77r-79v), quella di seconda istanza emessa "ad arbitrium boni viri" da Giovanni Battista Busetti di Rallo (10 dicembre 1611, Trento; cc. 121r-122v), e la conseguente sua sentenza esecutiva (9 giugno 1612, Trento; cc. 129v e cc. 130r-131v)(**).
I dati di interesse sono contenuti nei dispositivi delle sentenze con le quali furono designate le posizioni dei termini di confine, identificati o con elementi lapidei naturali, oppure predisposti e fatti infiggere nel terreno. Con la sentenza del 20 dicembre 1608 si determinava la posizione di nove termini di confine, da segnare con il numero progressivo da I a IX, segnati con l'incisione di due croci e del millesimo "1608", collocati fra il versante orientale del Monte della Gallina e la parte inferiore di Valcalda estremi di una linea disposta da nordest verso sudovest, coincidente nel suo assetto finale (1611-1612) con l'attuale confine fra i comuni catastali di Meano e di Montevaccino.
- Primo termine: la sorgente delle Mule defluente verso il territorio di Civezzano, presso la quale vi è un masso di "petra molegna".
- Secondo termine: dal primo scendendo verso sudovest, un termine da piantarsi al piede orientale del Monte Corno in un prato ora di proprietà dei "Zuchati" di Villamontagna presso una buca alquanto profonda e piuttosto larga ("penes quandam foveam non admodum profundam licet satis latam"); questo termine II doveva guardare direttamente il termine I delle Mule verso oriente, ed essere discosto da un altro termine di "petra rubia" collocato sul confine fra Meano e Civezzano.
- Terzo termine: da piantarsi in un prato di proprietà dei Tomasi di Villamontagna presso una grande e profonda buca denominata la Busa del Corno sopra la costa dei Dolàsi ("prope foveam magnam et profundam nuncupatam la Busa dal Corn supra la costa de Dolas"), rivolto in linea retta al termine II e denominato "il termine della Busa dal Corno".
- Quarto termine: da piantarsi sulla sommità di un dosso rivolto alle Valleselle.
- Quinto termine: da piantarsi sulla sommità di un altro dosso verso mezzogiorno rispetto al precedente.
- Sesto termine: scendendo verso mezzogiorno, un altro masso da piantarsi nel prato dei Serafini di Meano posto sopra Valcalda.
- Settimo termine: scendendo dal precedente in linea retta verso sera sopra Valcalda, da piantarsi presso il luogo dei Pilati da Meano, in posizione da definirsi meglio in futuro.
- Ottavo termine: da piantarsi oltre Valcalda traversando la valle stessa verso mezzogiorno sulla sommità della valle stessa sull'altro versante, in posizione da definirsi.
- Nono termine: da piantarsi a mezzogiorno del precedente, in posizione da definirsi in futuro.
I giudici commissari Alessandrini e Ceschi ordinarono infine che l'uso del bosco e pascolo fosse riservato a quelli di Montevaccino nella parte posta a oriente della linea sopra citata in direzione di Civezzano, a quelli di Meano nella parte opposta a ovest della linea in direzione di Cortesano.

Nella successiva sentenza emessa da Giovanni Battista Busetti di Rallo (10 dicembre 1611) e nella relativa sua sentenza esecutiva (9 giugno 1612), vennero precisate le posizioni dei termini da piantarsi, secomdo il dispositivo della sentenza del 20 dicembre 1608 di cui sopra:
- dal termine delle Mule fino alla sorgente del Monte della Vacca ("a termino dalle Mulle ad fontem Montis Vaccæ sive del Staivan") si dovevano piantare tre termini;
- dalla sorgente del Monte della Vacca altresì denominata del Staivan, discendendo "per crocium" ossia lungo la sommità di Valcalda sino al dosso detto "della Calcara" sul pianoro di Valcalda dovevano piantarsi cinque croci segnate rispettivamente con i numeri 4, 5, 6, 7, 8 distanti l'uno dall'altro come qui fu disposto;
- al dosso della Calcara si doveva piantare la nona croce;
- traversando la Valcalda e passando sul versante opposto, si doveva piantare la decima croce sopra un termine antico vicino alla palude denominata "la palude del Federico";
- l'undicesima croce si doveva piantare scendendo sul sentiero posto all'inizio delle case dei masi di Gardolo di Sopra per il quale si andava a Meano;
- l'ultimo termine andava collocato in prossimità del maso dei Gallassi(***).

Sottoscrizioni di Stefano Dema, Graziadeo Buratti, Giuseppe Endrigi e Bartolomeo Beltrami notai del Collegio notarile di Trento, attuari del processo e/o estensori della documentazione allegata

Originale
Lingua: italiano, latino
Strumenti di ricerca
Repertorio cartaceo e informatizzato del fondo archivistico, presso l'Archivio Storico del Comune di Trento.
Note
(*) L'estremo recente è segnato a c. 134r ("et predicta acta fuerunt Tridenti in contrata Sancti Marci, in appotheca domus predicti domini Leonardi, sub die sabatti 19 ianuarii 1603 inditione undecima", con il millesimo 1603 palesemente errato). Il qui citato Leonardo ("dominus Leonardus de Leonardis civis et mercator Tridenti") è Leonardo di Graziadeo "de Leonardis" dal Monte della Vacca, mercante e cittadino di Trento, fratello maggiore del più celebre Antonio Dal Monte.
(**) Per un inquadramento complessivo del contenzioso e della conseguente vicenda processuale si rinvia al campo Ambiti e contenuto della scheda precedente relativa all'unità n. 10501.
(***) Già Maso delle Vacche (secoli XIV-XVI), poi Maso Garbini (secolo XVIII), ora Maso Warth (Moser) presso Gardolo di Mezzo.
Persone
Alessandrini, Pietro (segretario latino della cancelleria vescovile di Trento)
Ceschi di Santa Croce, Paolo
Busetti, Giovanni Battista (massaro, consigliere vescovile in Trento)