Contesto gerarchico
Atti dei notai, Giudizio di Pergine (Archivio di Stato di Trento)
Dazione in pagamento
"In solutum datio fraternitatis mineralis Perzini sibi facta per heredes quondam spectabilis domini Petri Fitzer Perzini" (rubrica dell'atto, c. 43r)
Tipologia
unità documentaria
Estremi cronologici
29 luglio 1595
Segnatura
Notaio Andrea Leporini, busta I, protocolli 1595-1596, c. 43r
Consistenza
2
cc.
testo alle cc. 43r-44v del protocollo: registro, "Continua mei Andreę Leporini", cc. [I-XI] in fasc. staccato con indice a rubrica alfabetica, 1-[218] (numerazione originale a penna sul recto in alto a destra: 1-130 annata 1595, 131-217 e [218] annata 1596), legatura in cartoncino, perduti i piatti di coperta; il protocollo 1596 è composto da cinque fascicoli staccati dalla legatura; stato di conservazione mediocre; in margine a c. 43r, la nota "extractum", di mano del notaio Leporini.
soggetto produttore: Notaio Leporini, Andrea di Orazio da Pergine
Descrizione
Si espone che tempo fa "Christelus" Fruet da Canezza si era affrancato da un onere redimibile di affitto su un capitale di 18 ragnesi che egli versava alla Confraternita dei minatori di Pergine; quel capitale venne allora corrisposto dal Fruet al "dominus" Pietro Fitzer, ora defunto e a quel tempo vicario minerario in Pergine, ricevente a nome della detta confraternita; si osserva che però il sodalizio non era stato formalmente assicurato rispetto ai suoi diritti su quel capitale, benché avesse regolarmente incassato ogni anno il corrispondente affitto. Ora, volendo gli eredi del defunto Pietro Fitzer definire la questione e "cautam facere dictam fraternitatem", il "dominus" Matteo figlio del fu Pietro Fitzer, agendo per sé e a nome del "dominus" Giorgio suo fratello, cede a titolo di dazione in pagamento a Cristoforo fu Cristoforo Bort e a Tommaso fu Wolfango "Holhaus" entrambi da Canezza, riceventi in qualità di massari della confraternita, un primo affitto redimibile su un capitale di 10 ragnesi sino ad oggi pagato agli eredi Fitzer da Michele "Focele" da Viarago e costituito su un prato a Viarago come più precisamente appare dall'atto di costituzione di questo censo affrancabile rogato dal fu notaio Giovanni Maria "del Pret" in data 2 settembre 1542, e un secondo analogo affitto su un altro capitale di 10 ragnesi sino a oggi pagato agli stessi eredi Fitzer da Giacomo fu Bartolomeo Bernabè da Viarago sui beni immobili nominati nell'atto di costituzione dell'affitto stesso, del quale non vengono qui forniti gli estremi né il contenuto essenziale; si specifica che per entrambi gli affitti ora ceduti dagli eredi Fitzer alla Confraternita dei minatori resta in vigore la clausola della redimibilità ossia affrancazione. La somma totale dei due capitali pari a 20 fiorini viene incassata dai massari della confraternita: 18 a titolo di dazione in pagamento, 2 a titolo di liberale donazione disposta dagli eredi Fitzer a favore della medesima confraternita.
Testimoni presenti all'atto: "dominus" Daniel fu "dominus" Leonhard Wallinger, "dominus" Orazio fu Simone Leporini, padre del notaio Andrea rogatario di questo atto.
Sottoscrizione del notaio Andrea Leporini rogatario
Registrazione in protocollo notarile
Lingua: latino
Strumenti di ricerca
Archivio di Stato di Trento, Indici nn. 41-42 di Sala studio.
Soggetto produttore
Notaio Leporini, Andrea di Orazio da Pergine
Persone
Bort, Cristoforo di Cristoforo da Canezza (massaro della Confraternita dei minatori di Pergine)
Faschung, Georg di Peter detto "Fitzer"
Faschung, Matthäus di Peter detto "Fitzer/Pfitscher" (giudice minerario in Pergine, secc. XVI ex. - XVII in.)
Faschung, Peter detto "Phitzer" (imprenditore minerario, ministro della Confraternita dei minatori di San Giacomo in Pergine, vicario del giudice minerario in Pergine)
Fruet, Christel/Christele da Canezza
Holhaus, Wolfgang da Canezza (massaro della Confraternita di minatori di Pergine)