Contesto gerarchico
Atti dei notai, Giudizio di Pergine (Archivio di Stato di Trento)
Compravendita
"Emptio Beneficii altaris mineralis Perzini a spectabili domino Matteo Phitzer vicario minerali" (rubrica dell'atto, c. 240v)
Tipologia
unità documentaria
Estremi cronologici
12 settembre 1604
Segnatura
Notaio Andrea Leporini, busta II, protocolli 1603-1604, c. 240v
Consistenza
2
cc.
testo alle cc. 240v-241r del protocollo: registro, "Continua 1603 1604" (in I di coperta), cc. [I-XI] in fasc. con indice a rubrica alfabetica, 1-300 (numerazione originale a penna sul recto in alto a destra; 1-126 annata 1603, 127-300 annata 1604), [301] bianca, legatura in cartone; stato di conservazione discreto; in margine a c. 240v, la nota "extractum", di mano del notaio Leporini.
Descrizione
Il dottor Matteo fu Pietro Fitzer abitante a Borgo di Valsugana, vicario minerario in Pergine, vende "iure proprio" al reverendo "dominus" Giovanni "de Volardis", altarista titolare del Beneficio di Santa Barbara eretto dalla Confraternita dei minatori nella chiesa parrocchiale di Pergine, agente e ricevente a nome del detto beneficio, presente e autorizzante Andrea "Castlhueber" da Canezza in qualità di massaro e "consocius" della confraternita, un affitto con canone annuo di 10 lire e mezza costituito su un capitale di 30 ragnesi all'interesse del 7%, con la proprietà e il diretto dominio del bene immobile sul quale l'affitto è assicurato, come più precisamente appare dall'atto di costituzione del detto affitto, qui solo richiamato e al quale si rinvia; il venditore Fitzer si impegna a consegnare quanto prima tale documento ai due acquirenti; l'onere di affitto è posto in carico agli eredi del fu Giuseppe Dallarosa da Canzolino, i quali d'ora in avanti lo dovranno corrispondere al beneficio, fatto salvo il loro diritto di affrancarsene in qualsiasi momento.
Il prezzo di vendita corrisponde ai 30 fiorini del capitale, in ragione di 5 lire per ragnese, che il venditore Fitzer dichiara di aver ricevuto in integrale pagamento dal sottoscritto notaio Leporini agente a nome del beneficiato don Giovanni e del massaro della confraternita acquirenti. Il denaro ora versato dal notaio Leporini a Fitzer proviene dalla somma di 31 ragnesi e 1 lira, comprensiva di capitale e affitti incorsi, corrisposta alla confraternita stessa e materialmente depositata presso il notaio Leporini, da parte di Lorenzo Arnoldi da Vigalzano all'atto di sua affrancazione da un affitto posto a suo carico su un capitale di 30 fiorini, come più precisamente appare dall'atto di affrancazione rogato dallo stesso notaio Leporini in data 8 luglio 1604: 30 fiorini sono versati al venditore Fitzer, le 6 lire residue spettanti al beneficiato, e derivanti dagli interessi maturati sulla somma in deposito e affitti incorsi, sono devolute dal beneficiato stesso a utilità e vantaggio dell'altare.
Testimoni presenti all'atto: "dominus" dottor Michele "Blasiotus" da Levico, Maurizio fu Bartolomeo "de Mauritiis" da Portolo di Pergine.
Sottoscrizione del notaio Andrea Leporini rogatario
Registrazione in protocollo notarile
Lingua: latino
Strumenti di ricerca
Archivio di Stato di Trento, Indici nn. 41-42 di Sala studio.
Soggetto produttore
Notaio Leporini, Andrea di Orazio da Pergine
Persone
Castlhueber, Andree/Andrea da Canezza (imprenditore minerario, massaro della Confraternita dei minatori di Pergine)
Faschung, Matthäus di Peter detto "Fitzer/Pfitscher" (giudice minerario in Pergine, secc. XVI ex. - XVII in.)
Volardi, don Giovanni (beneficiato di Santa Barbara nella pieve di Pergine)
Dallarosa, Giuseppe da Canzolino
Arnoldi, Lorenzo da Vigalzano