Contesto gerarchico

Tipologia

unità documentaria

Estremi cronologici

23 giugno 1483

Segnatura

Urkundenreihe I, n. 7220

Consistenza

1 c. un foglio sciolto; sul verso, il sigillo aderente di Jakob Resch autore del documento.

Descrizione

Jakob Resch dichiara di essere stato nominato da Sigismondo d'Asburgo, arciduca d'Austria e conte di Tirolo, all'ufficio di giudice minerario ("perckrichter") competente per i distretti minerari di Novaponente e l'intero territorio posto a sud, comprendente le zone di Faedo, Pergine, Levico, la Valsugana e le altre zone interessate da attività mineraria poste al di sotto del distretto di Trento ("zu Teutschnofen und von dannen hinab untz gen Vayd, Persen, Levi und in Valtzigan mitsambt der gegenden under Trient")(*). Resch ricoprirà l'ufficio a beneplacito dell'arciduca, sino alla revoca dallo stesso; con il giuramento di fedeltà prestato all'arciduca, Resch si impegna a svolgere con il massimo impegno le mansioni dell'ufficio stesso: amministrare e dirigere le miniere curandone la produzione e ricercandone i profitti; riscuotere le imposte del fron e del wechsel dovute alla Camera tirolese; presentare i rendiconti amministrativi con il dettaglio delle entrate e uscite, comprese quelle delle sanzioni comminate per i reati di sua competenza; amministrare equamente la giustizia nel campo di sua pertinenza; reggere l'ufficio come deve fare ogni buon giudice minerario al servizio del suo signore. Resch dichiara che gli è stato assegnato un salario annuo di 60 marche di denari veronesi, che gli dovranno essere versate in rate alle scadenze delle Quattro Tempora per cura di Martin Neideck consigliere dell'arciduca e castellano ("pfleger") in Pergine in nome dell'arciduca stesso.

Sigillo dell'autore, Jakob Resch

Originale
Lingua: tedesco

Strumenti di ricerca

Tiroler Landesarchiv Innsbruck, Repertori Z 1 e nn. B 351-355 (cfr. Wilhelm Beimrohr, Das Tiroler Landesarchiv und seine Bestände, Innsbruck, 2002, pp. 44-46, sui repertori antichi e moderni delle due serie Urkundenreihe I e II).

Note

(*) Le zone qui elencate erano a quel tempo tutte sotto giurisdizione tirolese, fatta eccezione per Levico sotto giurisdizione vescovile, tuttavia per l'ambito minerario controllata da ufficiali di obbedienza tirolese, in continuità con quelle contigue di Pergine e della media Valsugana; nel loro insieme esse coprivano gran parte del settore orientale della regione (da Novaponente verso sud), a est della Valle dell'Adige. Non vi appare compreso il distretto di Trento (città e pretura), sulle miniere del quale il principe vescovo esercitava ancora la potestà eminente (cfr. la concessione rilasciata dal vescovo Hack nel 1462 a una compagnia di imprenditori associati riguardante la riattivazione di due antichi pozzi dismessi sul Monte della Gallina, territorio posto sul confine fra le comunità di Civezzano e di Meano comprese nel distretto di Trento, Archivio del Principato vescovile di Trento, Sezione latina, capsa 22 n. 6, scheda descrittiva in questo database).

Si segnala inoltre il documento datato 1480 settembre 26 ("an eritag vor Michaelis"), Bolzano, conservato nello stesso fondo, segnatura Urkundenreihe I, n. 7434, nel quale Heinrich Franck, giudice minerario tirolese per il distretto all'Adige e la Valsugana ("an der Etsch und in Valtzigan"), relaziona sull'attività delle miniere situate sulla montagna di Levico ("von Lefiger perg wegen"), di Novaponente ("auf Teutschnofen") e sulla Parete rossa ("in der Roten wand", forse da identificare con l'attuale Rotwand / Monte Rosso, fra Bolzano e Novaponente), su ciascuna delle quali la moglie del duca d'Austria deteneva la quota di proprietà e utili di un nono.
I documenti descritti in questa e nelle due schede precedenti, conservati nelle serie "Urkundenreihe I, II" del Tiroler Landesarchiv di Innsbruck, sono stati cortesemente segnalati da Manfred Windegger.

Persone

d'Asburgo, Sigismondo (arciduca d'Austria)
Neideck, Martin (castellano/ "pfleger" in Pergine)
Resch, Jakob (giudice minerario)