Contesto gerarchico
Atti e carteggio degli affari della Comunità e del Comune di Pergine (Archivio Storico del Comune di Pergine Valsugana, Trento)
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Beneficio di Santa Barbara in Pergine
Elenco di rendite da capitale. Accordi
Tipologia
unità documentaria
Estremi cronologici
01 gennaio 1562 - 08 maggio 1565
Segnatura
Atti comunali, fasc. 765.1.1, nn. 7, 8, 9
Consistenza
6
cc.
n. 7: un bifoglio sciolto per due carte non numerate;
nn. 8 e 9: due bifogli sciolti per quattro carte non numerate.
Descrizione
n. 7
Elenco databile al 1562 di somme derivanti da capitali di affitto pertinenti al Beneficio di Santa Barbara dei minatori di Pergine per un totale di 110 fiorini e 1 lira, consegnate a don Giovanni Fezzi dalla Valle di Sole, cappellano titolare dell'altare di Santa Barbara ("dem hern pfarer Johanns Faci der knapn bru°derschaft caplan") e del beneficio gestito dalla Confraternita dei minatori di Pergine.
Originale
Lingua: tedesco
n. 8
Don Giovanni Fezzi, già cappellano titolare dell'altare di Santa Barbara e vice pievano della pieve di Pergine, ora pievano di Bolzano, aveva a suo tempo incamerato la somma complessiva di 110 fiorini e 12 grossi derivante da alcuni capitali di affitti pertinenti al Beneficio di Santa Barbara e affrancati dalle persone gravate dai rispettivi oneri di censo, ossia dell'interesse sui capitali stessi. Poiché tale somma era reclamata dalla Confraternita dei minatori di Pergine insieme a una seconda somma di 24 fiorini, valore di beni mobili tenuti da don Fezzi, ma appartenenti al sodalizio e al beneficio ecclesiastico, il vicario minerario di Pergine, Jakob Hartman, aveva posto sotto sequestro i beni personali di don Fezzi ordinandogli di provvedere alla restituzione reclamata dalla Confraternita delle somme di denaro sopra indicate. Con atto del 25 aprile 1565, presente il vicario Hartman a nome della Confraternita, il procuratore di don Fezzi, Gerardo "a Fonte" da Serso si impegna a consegnare la detta somma di 110 fiorini e 1 lira entro il 13 maggio prossimo venturo e si costituisce fideiussore in favore di don Fezzi rispetto all'obbligazione assunta.
Segno e sottoscrizione del notaio Andrea fu Giovanni Guglielmi di Pergine, rogatario ed estensore dell'atto
Originale
Lingua: latino
n. 9
Richiamato l'atto precedente del 25 aprile 1565 con il quale don Giacomo Fezzi, già cappellano titolare dell'altare di Santa Barbara e vice pievano della pieve di Pergine, ora pievano di Bolzano, si era impegnato tramite il suo fideiussore Gerardo "a Fonte" di Serso verso il vicario minerario di Pergine, Jakob Hartman, a consegnare alla Confraternita dei minatori di Pergine la somma di 110 fiorini e 1 lira derivante dall'affrancazione di alcuni capitali di affitti pertinenti al Beneficio di Santa Barbara, con atto dell'8 maggio 1565 le parti si accordano per prorogare al San Michele prossimo venturo il termine per la consegna della somma, restando valide le condizioni fissate nel sopra citato atto del 25 aprile; si stabilisce inoltre che don Fezzi debba celebrare ogni giorno una messa all'altare di San Rocco e San Sebastiano fino al detto termine di San Michele, giorno in cui egli dovrà rinunciare al beneficio di cui è ancora titolare nelle mani del vicario minerario Hartman agente a nome della Confraternita. Don Giacomo Fezzi accetta quanto stabilito e anzi, "causa sui disessus", rassegna da subito nelle mani del vicario minerario Hartman il beneficio e tutti i diritti da esso derivanti.
Segno e sottoscrizione del notaio Andrea fu Giovanni Guglielmi di Pergine, rogatario ed estensore dell'atto
Originale
Lingua: latino
Persone
Fezzi, don Giovanni dalla Valle di Sole (vicepievano e beneficiato di Santa Barbara in Pergine, pievano di Bolzano)
Gerardo "a Fonte" da Serso di Pergine
Guglielmi, Andrea fu Giovanni da Castello Tesino abitante a Pergine (notaio per autorità imperiale, cancelliere della giurisdizione di Pergine)
Hartman, Jakob (giudice minerario in Pergine, sec. XVI terzo quarto)