Contesto gerarchico
Atti dei notai, Giudizio di Pergine (Archivio di Stato di Trento)
Divisione dei beni Eberle di Pergine
"Instrumentum divisionum initum inter d(ominos) Franciscum et Laurentium fratres et filios quondam domini Sebastiani de Heberlis Perzini" (rubrica dell'atto, c. 213v)
Tipologia
unità documentaria
Estremi cronologici
21 novembre 1600
Segnatura
Notaio Andrea Leporini, busta I, protocolli 1599-1600, c. 213v
Consistenza
4
cc.
testo alle cc. 213v-217v del registro dei protocolli 1599-600 "VI. Continua sub anno 1599 indictione XIIma" (titolo a c. Ir del primo protocollo), "Sequitur continua 1600" (titolo a c. 191v del secondo protocollo), cc. I, 1-315 continua e progressiva sui due protocolli, la c. I funge da coperta anteriore, mancante quella posteriore; al margine sinistro di c. 217v la nota "extractum" (mano del notaio Andrea Leporini).
Descrizione
Francesco e Lorenzo figli ed eredi del fu Sebastiano Eberle da Pergine procedono alla divisione dei beni conseguiti per eredità dal padre, testatore nel 1593, sino a questo momento posseduti e goduti in comune. Nella prima parte, scelta da Lorenzo e a questi assegnata, è compreso un immobile posto nel borgo di Pergine nella Contrada Tedesca, così descritto (c. 214r): "unam domum muris et lignaminibus edificatam, scintulis tectam, cum stuba, coquina, cameris, canipa, tezia, arra, appotheca, anditu seu stalla, furno et modico horto seu curtivo et cum aliis suis commoditatibus ad eam spectantibus et pertinentibus, positam in burgo Perzini in Contrata Allemanna, a mane coherent heredes quondam nobilis domini Josephi de Blanchis [da Trento; ndt], a meridie et septentrione vie comunes, a sero spectabilis dominus Petrus Pulher, cum onere solvendi super dicta domo canonicę Perzini staria quatuor frumenti ad mensuram Perzini pro livello"(*).
I due fratelli stabiliscono fra l'altro (c. 217r) di mantenere indiviso fra loro un pettorale in bronzo ("torax eneus cum eius manicis sive ut vulgariter dicitur il zacho con le sue maniche" a suo tempo comprato dal defunto loro padre.
Testimoni all'atto: mastro Giovanni Giacomo fu Cristoforo Coler da Pergine, "ser" Andrea fu Gabriele Mariotta da Villamontagna abitante a Pergine.
Sottoscrizione del notaio Andrea Leporini rogatario
Registrazione in protocollo notarile
Lingua: latino
Strumenti di ricerca
Archivio di Stato di Trento, Indici nn. 41-42 di Sala studio; indice a rubrica alfabetica unito al registro.
Note
A inizio XVI secolo la casa sopra descritta era in possesso di Sigmund Höltzl, a quel tempo giudice minerario di Pergine, successivamente dei suoi figli ed eredi Wolfgang e Walpurga. Nella seconda metà del XVI secolo passò in possesso di Sebastiano fu Francesco Eberle (o Heberle) detto "Caltranus", proveniente da Caltrano (Vicenza) e stabilitosi a Pergine intorno agli anni settanta del Cinquecento. Sebastiano Eberle (senior, per distinguerlo da omonimi nipoti e pronipoti) era vicino della comunità di Pergine al 1581; risiedeva nel borgo da diversi anni con la moglie Caterina (ignoto il suo cognome). Commerciante e imprenditore, attivo in loco nelle operazioni di credito a censo, era spesso assente da Pergine in viaggio per affari: ne curava allora gli interessi sua moglie Caterina. Fece testamento il 12 novembre 1593 (rogito del notaio Andrea Leporini di Pergine), e morì non dopo gennaio 1594: figli ed eredi Francesco (circa 1560 - circa 1611) e Lorenzo (circa 1564 - 1634), figlie Claradea maritata Schorn, Orsola (premorta al padre) maritata Zambaiti ed Elisabetta moglie del notaio Andrea Leporini.
Il "filo rosso" rappresentato dal livello annuo perpetuo di 4 staia di frumento da versare alla canonica di Pergine, e gravante sull'edificio descritto in questa scheda, aiuta a identificare l'immobile e di seguirne le vicende storiche. Con atto del 2 dicembre 1628, don Giovanni Todeschini, arciprete di Pergine, rinnovò a Lorenzo fu Sebastiano Eberle l'investitura in locazione perpetua avente come oggetto quell'immobile in Contrada Tedesca, confermando l'ammontare del livello annuo perpetuo di cui sopra (Archivio parrocchiale di Pergine, Pergamene, n. 195, rogito del notaio Francesco fu Romolo Covella di Pergine; nell'atto si fa riferimento alla precedente investitura concessa a Francesco e a Sebastiano Eberle, rispettivamente fratello e padre allora vivente di Lorenzo, rogata in data 20 settembre 1593 dal notaio Federico Alberti di Pergine, allo stato attuale non reperita). L'immobile acquisito da Lorenzo nel 1600 rimase in possesso della famiglia Eberle fino a settembre 1660, quando Corrado e Francesco Eberle (nipoti del nonno Francesco fu Sebastiano senior) lo cedettero a Francesco Fregolotti ("Fregolotus") da Piné abitante a Pergine, fatto salvo l'onere del livello perpetuo annuo sopra indicato (rogito del notaio Giovanni Battista Crotti di Pergine).
Aderente e confinante a mattina a questo edificio, fronte strada verso mezzogiorno sulla Contrada Tedesca, vi era il secondo immobile di proprietà Eberle, il principale, tenuto dalla famiglia fino a metà degli anni settanta del Seicento quando il ramo perginese degli Eberle si estinse con l'ultimo Francesco (1630-1675): questa seconda casa, libera da oneri di livello, era stata ceduta con atto del 10 ottobre 1601 da Gerolamo fu Romolo Covella di Pergine a Francesco fu Sebastiano Eberle senior per 325 fiorini (rogito del notaio Andrea Leporini di Pergine).
La famiglia perginese degli Eberle possedeva un terzo immobile in Pergine, contiguo e posto a mattina del precedente, ancora fronte strada a mezzogiorno verso la Contrada Tedesca, ceduto il 2 dicembre 1619 da Bartolomeo fu Gerolamo Besenella a Sebastiano junior fu Francesco Eberle (rogito del notaio Andrea Leporini di Pergine). Questo immobile, gravato da un livello di 6 carantani e 3 quattrini da versare a Castel Pergine, fu venduto il 10 gennaio 1676 a Michele Gentili, marito di Anna Paola Eberle, dai curatori giudiziari di Corrado Eberle e dei figli pupilli di suo fratello Francesco (rogito del notaio Giovanni Battista Crotti di Pergine), orfani di entrambi i genitori a luglio 1675.
Soggetto produttore
Notaio Leporini, Andrea di Orazio da Pergine