Archivio Storico
Contesto gerarchico
Atti dei notai, Giudizio di Pergine (Archivio di Stato di Trento)
Investitura di concessione mineraria
"Investitura mineralis concessa domino Petro Bardolino de mineris seu fodinis terrarum coloris viridis et rutili existentibus in montibus Avii iurisdictionis Quattuor Vicariatumm &c in confinibus Italiæ" (rubrica dell'atto, c. 114r)
Tipologia
unità documentaria
Estremi cronologici
01 gennaio 1669
Segnatura
Notaio Antonio Refatti, busta I, protocollo 1667-1669, c. 114r
Consistenza
4 cc. testo alle cc. 114r-117 del registro, "Prothocollum annorum 1667 1668 1669. Ex rogitis Antonii Refatti Pergini notarii", cc. 1-226 (numerazione originale, in fine cc. 2 bianche e cc. 4 scritte n.n., legatura in cartoncino; in margine a c. 114r, la nota "extractum utrique".
Descrizione
Davanti al dottor Andrea Malfatti, vicario della giurisdizione di Caldonazzo e vicario minerale [di Pergine] e supremo delle selve in nome del conte del Tirolo Leopoldo I imperatore e in nome della Mensa episcopale di Trento, sede vescovile vacante, compare il "dominus" Pietro Antonio fu "dominus" Giacomo Bardolini da Avio, giurisdizione dei Quattro Vicariati e ora abitante a Pressano giurisdizione di Königsberg(*). Bardolini afferma di aver scoperto alcuni giacimenti di terre colorate rosse e verdi, e più precisamente: quello delle terre rosse sotto la montagna di Avio in località Piani nella contrada detta "Sabonera" confinante a sera le "planities" del comune di Avio, dalle altre parti la montagna del comune di Avio; quello delle terre verdi in località detta "alle Pareane o sia Pianetti", confinante da ogni parte con il comune di Avio. Bardolini afferma di esserne il primo scopritore e che nessuno prima di lui aveva avviato qualche attività nei due siti sopra descritti, rispetto ai quali perciò richiede di ottenere l'investitura della concessione mineraria. Esaminata la questione, il vicario minerale Malfatti accoglie la richiesta di Bardolini e gli concede l'investitura a titolo di locazione perpetua per sé ed eredi da rinnovarsi ogni 19 anni avente come oggetto i due giacimenti di terre rosse e verdi sopra nominati: osservando le prescrizioni del diritto minerario vigente, Bardolini potrà in forma esclusiva estrarre, produrre, trasportare e commercializzare ovunque le terre colorate;
il vetriolo; potrà inoltre utilizzare acque, legna e legnami per il fabbisogno delle miniere; per contro dovrà versare alla Camera del conte del Tirolo e alla Camera del principe vescovo di Trento la decima di tutto il prodotto.
Testimoni all'atto: Giovanni Battista Silvestri da Pergine sarto, Giovanni di Lorenzo Mottesi (" de Mathesis") da Pergine.

Sottoscrizione del notaio Antonio Refatti rogatario dell'atto

Registrazione in protocollo notarile
Lingua: latino
Strumenti di ricerca
Archivio di Stato di Trento, Indici nn. 41-42 di Sala studio
Indice originale n. 206/1 (separato dai protocolli) degli atti del notaio Antonio Refatti
Note
(*) In un documento datato 13 luglio 1671, Pergine, nella sede dell'Ufficio minerale, Pietro Antonio Bardolini è qualificato inserviente ("servus") del luogotenente del castello di Pergine Alessandro Fopulo (Trento, Archivio Diocesano Tridentino, fondo Mensa vescovile, Urbari di Castel Pergine, n. 18, c. 39r). Così al 19 settembre 1672 (Trento, Archivio Diocesano Tridentino, fondo Mensa vescovile, Urbari di Castel Pergine, n. 18, c. 46v; in quell'anno luogotenente in Castel Pergine era Giovanni Giacomo Fopulo).
Soggetto produttore
Notaio Refatti, Antonio di Nicolò da Viarago di Pergine (notaio della Giurisdizione di Pergine)
Persone
Malfatti, Andrea da Calliano (vicario minerario in Pergine, sec. XVII terzo quarto)
Bardolini, Pietro Antonio di Giacomo da Avio (imprenditore minerario)