Contesto gerarchico
Atti dei notai, Giudizio di Pergine (Archivio di Stato di Trento)
Contratto per la produzione e fornitura di carbone. Deposito
"Conventione et accordo Corobioli, Steffani e Rossi per li carboni" (rubrica dell'atto)
Tipologia
fascicolo
Estremi cronologici
13 settembre 1677
Segnatura
Notaio Antonio Refatti, busta III, protocollo 1677, doc. di data
Consistenza
6
cc.
fascicolo di tre bifogli, cc. n.n. contenuto nel volume di atti sciolti n.n. anno 1677 raccolti entro coperta di cartoncino; in margine sinistro della carta iniziale la nota "extractum utrique 3."
Descrizione
Il signor Antonio Massalongo, procuratore generale del signor Corobioli da Verona residente a Serso, come appare da procura rogata dal notaio Refatti sottoscritto e qui esibita, concede ampia facoltà ad Antonio Stefani e Cipriano Rossi entrambi da Asiago di tagliare, far tagliare legna e produrre carbone "nel legname duro e bosco bianco" posto nella montagna di Vezzena nelle pertinenze di Levico che Massalongo, agendo ancora a nome Corobioli, ha acquisito ovvero ottenuto in sublocazione da Giacomo Curti da Rotzo di Asiago; Massalongo si impegna a far condurre in Levico e far depositare presso apposita persona deputata tutto il carbone che Rossi e Stefani avranno prodotto, ricavato da legname duro e forte, pulito da ogni scoria di terra o fogliame, e questo sino al 6 maggio 1679, nei termini sotto indicati; Massalongo pagherà pronti contanti ogni mese il carbone fornito in ragione di 4 troni e tre marchetti ogni due sacchi pieni, inteso un sacco chiuso della misura di sette quarti di braccio in altezza e cinque in larghezza "a misura di lana"; Rossi e Stefani accettano i termini del contratto e si impegnano a rispettare quanto posto a loro carico. In particolare si conviene che:
- Massalongo si impegna a versare in anticipo 300 troni di acconto, che saranno computati in detrazione in capo a quattro mesi a partire dalla data di versamento dei detti 300 troni in proporzione di 75 troni per ognuno dei quattro mesi; Rossi e Stefani dovranno dare garanzia formale rispetto alla fornitura del carbone, mentre Massalongo depositerà la detta somma presso Antonio Vettorazzo da Levico;
- Massalongo fornirà il materiale ("tella o sii canevazzo") per la confezione dei sacchi;
- se Corobioli acquisirà dalla comunità di Levico la parte rimanente della montagna verso Campo rosso sul confine con la Repubblica di Venezia, dovrà darlo in uso a Rossi e Stefani, che dovranno procedere al taglio del legname e produzione di carbone;
- Rossi e Stefani dovranno assoldare e impiegare carbonai e conduttori esperti, tali da garantire la buona qualità del carbone prodotto;
- qualora per qualsiasi motivo Corobioli dismettesse l'impresa del suo forno del ferro in Serso, ora già in attività, così come se fosse impedito il taglio del bosco come sopra specificato, il presente contratto sarà considerato annullato e privo di ogni effetto; Corobioli pagherà il carbone sino ad allora prodotto e fornito;
- Rossi e Stefani dovranno iniziare subito il taglio del legname "nelli tempi opportuni di luna", così come produrre e fornire il carbone in ragione di 24 sacchi al giorno, depositati a Levico, e questo sino ai primi di maggio 1678; da quella data sino al 6 maggio 1679 dovranno fornire 60 sacchi al giorno.
Segue l'atto di deposito della somma di 300 troni presso Antonio Vettorazzo compiuto nella stessa data da Antonio Massalongo.
Testimoni all'atto: Antonio Vettorazzo e Bartolomeo Gelmi da Levico, ser Michele "Cotzio" da Asiago.
Sottoscrizione del notaio Antonio Refatti rogatario dell'atto
Registrazione in protocollo notarile
Lingua: italiano
Strumenti di ricerca
Archivio di Stato di Trento, Indici nn. 41-42 di Sala studio
Indice originale n. 206/1 (separato dai protocolli) degli atti del notaio Antonio Refatti
Soggetto produttore
Notaio Refatti, Antonio di Nicolò da Viarago di Pergine (notaio della Giurisdizione di Pergine)
Persone
Corobioli, Carlo da Verona (imprenditore minerario)
Curti, Giacomo da Rotzo di Asiago
Stefani, Antonio da Asiago
Rossi, Cipriano da Asiago
Massalongo, Antonio