Archivio Storico
Contesto gerarchico
Biblioteca comunale di Trento, Manoscritti (BCT1)
Dazione in pagamento. Locazione temporale, Atti in giudizio. Cessione
"Iura magnificorum dominorum de Augusta contra excellentem legum doctorem dominum Dominicum Adorni dictum a Dosso de Ripa super affocina a ramo 1592" (titolo originale in prima di coperta, mano del notaio Ceschini attuario e rogatario)
Tipologia
fascicolo
Estremi cronologici
23 luglio 1592 - 04 aprile 1594
Segnatura
BCT1-1877
Consistenza
24 cc. unità composta da due fascicoli legati e raccolti entro coperta cartacea azzurra, cc. 24 complessive: il primo di cc. 18 scritte numerate 79-96 e 2 bianche n.n.; il secondo, raccolto in propria coperta interna dello stesso tipo, di cc. 2 scritte numerate 98-99 e 2 bianche n.n.; la numerazione originale è estesa alle coperte anteriori esterna e interna, numerate rispettivamente 78 e 97; sulla coperta anteriore esterna (c. 78) è riportato il titolo originale del complesso documentario compreso nei due fascicoli e la nota "Producta ut ante parte ut ante", questa replicata sulla coperta anteriore interna (c. 97), e ripresa in parte a c. 93r nella forma "Producta parte ut ante" (1).
Descrizione
Il complesso di documenti raccolti in questa unità è formato da otto esemplari: i primi sei, datati 23-26 luglio 1592, riguardano l'iter di cessione della fucina del rame in Tenno da parte di Domenico Adorno ai mercanti di Augusta suoi creditori; i restanti due, datati 21-23 marzo e 14 maggio 1594, si riferiscono a un seguito giudiziario della vicenda. Si illustra in sintesi il contenuto degli otto documenti.

1. Dazione in pagamento (cc. 79r-83v)
1592 luglio 23, Riva, "super scalis coclearibus in ultimo ambitu seu reflexu dictarum scalarum"
Domenico figlio del "dominus" Francesco Adorno denominato "a Dosso", dottore in legge, cede a titolo di dazione in pagamento ai propri creditori, ossia Johann Buchroner e fratelli, Philip Zeller e consoci, Johann Osterreicher, Leonhard Lidell, Mathias Hainoffer e soci, tutti questi cittadini di Augusta, inoltre a Ioseph Kinig, Martin Gulfer, Johann Gloff, Melchior Rottmund e fratelli da San Gallo, come da rogiti di Giacomo Antonio fu Francesco Tragnoli notaio in Mantova, e a nome dei quali agisce e riceve con legale procura Johann Hainoffer altro creditore, "unum edificium afocine a ramo fulcitum et fabricatum, cum omnibus suis iuribus, instrumentis, manticis, aquis, aqueductis, canalibus, rostis", con relative pertinenze e aderenze, e un orto piantato a olivi aderente alla fucina, il tutto posto nelle pertinenze di Tenno sul corso del Varone "loco dicto in le Fos" (2), al quale confinano: a mattina una proprietà del convento delle monache [Clarisse] di Trento, a mezzogiorno il corso del Varoncello, a sera il corso del Varone e il comune, a settentrione la via comune; il prezzo ammonta a 2.500 ragnesi al computo di 60 grossi carantani per ragnese. Seguono le clausole e condizioni contrattuali a garanzia dei diritti delle parti contraenti.
Testimoni: Bertolino fu Eleuterio "Surdus" da Riva, Giovanni di Pasino Benini da Gavazzo "comilitonus"in Riva, mastro Giovanni Antonio Bressanini "erifossor" da Trobiolo della Riviera di Salò e abitante nell'edificio della fucina, Battista "Borli" da Brentonico "famulus" di Domenico Adorno.
Segno del notariato e sottoscrizione di Francesco fu Giovanni Ceschini da Cologna di Tenno, notaio di autorità imperiale, cancelliere in Riva, vicario generale di Tenno e giudice ordinario, rogatario

2. Patti contrattuali speciali relativi al medesimo negozio (cc. 83v-86r)
Data e luogo come sopra
Johann Hainoffer, agente a nome come sopra, concede a Domenico Adorno la facoltà di liberarsi del suo debito saldando la somma dei 2.500 ragnesi in cinque rate annuali di 500 ragnesi l'una nel giro dei prossimi cinque anni; se Adorno mancasse di pagare le prime due rate, questo patto speciale decadrà e non avrà alcun valore. Con altro patto speciale le parti convengono che, se Adorno o suoi eredi nel termine di cinque anni verseranno ai creditori o ai loro aventi causa la somma totale di 3.345 ragnesi al computo di 60 grossi l'uno, egli e suoi eredi si libereranno da ogni onere e obbligazione verso i detti creditori, rientrando nella piena proprietà dei beni ceduti.
Testimoni come sopra
Segni di convalida come sopra

3. Immissione in possesso (cc. 86r-87v)
1592 luglio 24, Tenno, nell'edificio della fucina del rame in località "in le Fos"
Su autorizzazione di Francesco Ceschini come vicario di Tenno, l'ufficiale della curia di Tenno immette Johann Hainhoffer nel possesso della fucina e orto "in le Fos", beni ceduti da Domenico Adorno in forza del documento di cessione sopra riportato.
Testimoni; mastro Ventura "de Ursis" da Salò fabbro ferraio, mastro Michele e Diomede fratelli "de Michaelibus de Aere" da Tignale "erifossores" lavoranti nella fucina predetta come "famuli", Bartolomeo di Giovanni Maria Bressanini e mastro Giovanni Antonio Bressanini anch'essi "erifossores" operanti presso la stessa fucina.
Segni di convalida come sopra

4. Locazione temporale della fucina del rame (cc. 87v-89v)
1592 luglio 24, Tenno, nell'edificio della fucina del rame in località "in le Fos"
Johann Hainoffer, agendo a nome proprio e come procuratore come sopra, affitta in locazione temporale a cinque anni a mastro Giovanni Antonio Bressanini da Trobiolo, comune di Vobarno ("de Tribiolo comunis Bovarni") della Riviera di Salò l'officina "ubi cuditur ramem", qui descritta e confinata come nell'atto di cessione del 23 luglio 1592; viene fissato un canone annuo d'affitto di 125 ragnesi da versare all'inizio di ogni anno. Il conduttore ha facoltà di recedere in ogni tempo dal contratto avvisando il locatore un mese prima, o di continuare; questi a sua volta, trascorsi i primi due anni, può decidere di recedere dal contratto avvisando un mese prima il conduttore.
Testimoni: mastro Ventura "de Ursis" da Salò, mastro Michele e Diomede fratelli "de Michaelibus de Aere" del comune di Tignale, Bartolomeo di Giovanni Maria Bressanini "erifossor" da Trobiolo del comune di Vobarno, e Domenico "de la Marcha" da Tenno.
Segni di convalida come sopra

5. Inventario dell'edificio di fucina (c. 90r-v)
Data come sopra
Su iniziativa e richiesta di Johann Hainhoffer viene fatto l'inventario dei beni presenti nella fucina.
Sottoscrizione del notaio Francesco Ceschini

6. Ratifica del contratto di cessione. Legalizzazione degli atti (cc. 91r-92v)
1592 luglio 27, in casa di Francesco Adorno "al Larder extra terram Rippæ"
Francesco Adorno, padre di Domenico cedente, dichiara di ratificare il contratto di cessione della fucina del rame "in le Fos" stipulato in data 23 luglio corrente anno da suo figlio Domenico a favore di Johann Hainhoffer ricevente per sé e come procuratore dei creditori di Domenico stesso.
Testimoni: Bertolino fu Eleuterio "Surdus" da Riva, mastro Giovanni Antonio Bressanini "erifossor" nella fucina del rame, Battista "Borli" da Brentonico
Segno del notariato e sottoscrizione di Francesco fu Giovanni Ceschini da Cologna di Tenno
In data 29 luglio 1592, il pretore di Riva, Andrea Malfatti, attesta che il sopra segnato Francesco Ceschini, rogatario negli atti sopra riportati e "simul colligatis", è effettivamente "publicum, authenticum ac legalem notarium", e perciò va prestata piena fede giuridica alle sue scritture.
Sigillo sotto carta del pretore Malfatti.

7. Atti in giudizio (cc. 93r-96r)
1594 marzo 21-23, Riva, nel palazzo pretorio
Avendo Francesco Adorno ceduto a titolo di dazione in pagamento ad Johann Hainoffer la fucina del rame posta in Tenno in località "in le Fos" sotto le condizioni precisate nel contratto di cessione, i signori Fugger avevano poi avviato una causa contro lo stesso Adorno tesa ad ottenere il rilascio a loro favore della detta fucina; la lite fu definita con sentenza favorevole ai Fugger stessi emessa dal commissario vescovile giudice. Non avendo Francesco Adorno per sua negligenza ottemperato a quanto previsto a suo carico nel contratto di cessione in termini di difesa dei diritti di possesso e proprietà della fucina, Bartolomeo "de Perantoniis" da Trento, procuratore di Johann Hainoffer e consorti, fa citare Adorno davanti al pretore di Riva, Andrea Malfatti, e muove causa in quella sede contro Adorno. Il pretore Malfatti giudica legittima e giusta l'istanza mossa contro Adorno, e con suo decreto ordina che Adorno ceda a Perantoni, ricevente a nome come sopra, ogni diritto residuo che Adorno sino ad oggi ha goduto sulla fucina di Tenno e terreni annessi, e ogni altro diritto che lo stesso Adorno possa vantare contro i suoi "authores", ovvero i soggetti dai quali egli aveva acquistato i detti beni, segnatamente i conti d'Arco.
Testimoni: "ser" Alberto fu Giacomo "Parisotus" da Tenno, Pietro fu Battista "Gosus" da Mezzana di Val di Sole "famulus" del pretore Malfatti, e Giovanni Ceschini figlio del notaio Francesco rogatario.
Segno del notariato e sottoscrizione del notaio Francesco Ceschini

8. Cessione (cc. 98r-99v)
1594 maggio 14, Riva, sotto il portico della casa della "domina Facentia" vedova di Domenico Adorno figlio di Francesco
Francesco Adorno cede a Perantoni da Treno, procuratore dei cittadini di Augusta creditori del defunto suo figlio Domenico, ogni diritto residuo di qualsiasi genere che ancora detenga o possa vantare anche verso terzo persone sulla fucina del rame e terreni aderenti in località "in le Fos", pertinenze di Tenno.
Testimoni: "dominus" Nicolò "de Polis" e mastro Giovanni "a Pane" abitanti in Riva, mastro Giovanni detto "Marcantonio" da Cologna di Tenno.
Segno del notariato e sottoscrizione del notaio Francesco Ceschini

Originali
Lingua: latino
Strumenti di ricerca
"I manoscritti della Biblioteca comunale di Trento ordinati e descritti da Carlo Giuliani", Trento, 1880, ms. n. 2931 della Biblioteca comunale di Trento (BCTn, BCT1-2931).
Note
(1) I riscontri sulla numerazione originale delle carte contenute in questa unità archivistica, ora a sé stante, portano a pensare che questa fosse in origine compresa in una unità complessa formata da altri fascicoli, al momento non identificata.
(2) Maria Odorizzi Coraiola, Toponomastica di Tenno e notizie storiche geografiche, in "Studi Trentini di Scienze Storiche. Sezione I", 58 (1978), fasc. 3, riporta i seguenti dati toponomastici di interesse riferiti al territorio di Tenno: "Foci di Tenno. Fóss (le-)" (p. 290 n. 174, p. 292 n. 182) interpretati come "fauci, foce, sbocco"), e "Fòss (le-) (p. 292 n. 181, p. 296 n. 192) correlati invece alla presenza di opifici, in particolare fucine, come certamente nel caso del documento descritto in questa scheda.
Persone
Adorno, Francesco da Riva detto "a Dosso"
Adorno, Domenico di Francesco da Riva detto "a Dosso" (dottore in legge)
Hainhoffer, Johann da Augsburg (Germania)
Conti d'Arco
Malfatti, Andrea (pretore di Riva, sec. XVI)