Archivio Storico
Contesto gerarchico
Atti dei notai, Giudizio di Pergine (Archivio di Stato di Trento)
Compravendita
"Emptio nobilis familiæ Bellati Feltriæ ab hęrede Georgii Pallaoro incola Flarotii" (rubrica dell'atto, c. 13v)
Tipologia
unità documentaria
Estremi cronologici
04 luglio 1756
Segnatura
Notaio Francesco Alpruni junior, busta II, protocollo 1756, c. 13v
Consistenza
2 cc. Atto riportato alle cc. 13v-14r del protocollo: registro, legatura in cartoncino, cc. I bianca, 1-42 scritte, 3 carte bianche n.n., bifoglio in carta azzurra (2 carte n.n.) con l'indice alfabetico delle parti contraenti; in margine a c. 13v, la nota "extractum" relativa alla confezione di esemplari destinati alle parti contraenti.
Descrizione
In esecuzione del capitolo 2 dell'accordo predisposto dal vicario minerario Gentili presente a questo negozio di compravendita, datato al giorno presente, accettato e approvato dalle parti in vertenza, Tommaso fu Giorgio Pallaoro da Sant'Orsola abitante in Fierozzo, presente Giacomo Pintarelli suo curatore, vende alla contessa Ottavia Bellati nata Rinaldi curatrice di suo figlio Gioacchino, a nome della quale agisce riceve Gaetano Lanario suo procuratore, l'utile dominio su un prato misurante 2 staia e 2,5 quarte e mezza di superficie compreso nel fondo rustico del maso livellato ai Pallaoro dai conti Alberti d'Enno di Trento, il quale prato è posto nel monte di Frassilongo "luogo detto al Milpoch", al quale confina a est e nord il rivo della valle che divide la regola di Frassilongo dalla regola di Fierozzo, a sud e a ovest i Pallaoro venditori; il prezzo stabilito per stima da Bartolomeo di San Cristoforo ascende a 100 ragnesi da 4,5 troni l'uno. In conformità a quanto espresso nel dispositivo dell'accordo, il venditore Pallaoro si assume l'onere di livello dovuto a casa Alberti sul prato in oggetto, essendo esso compreso nel maso livellato dagli stessi Alberti agli stessi Pallaoro, nonostante che esso prato venga concesso in locazione perpetua concessa dagli Alberti a casa Bellati(*), sollevata così da ogni contribuzione di livello.
Testimoni: Giorgio figlio di Cristel Groff detto "Lomerer", Cristel figlio di Domenico Eccel entrambi di Frassilongo.

Sottoscrizione del notaio Francesco Alpruni rogatario

Registrazione in protocollo notarile
Lingua: italiano
Strumenti di ricerca
Archivio di Stato di Trento, Indici nn. 41-42 di Sala studio; indice del protocollo
Note
(*) L'atto di locazione, rogito 4 luglio 1756 del notaio Francesco Alpruni, è descritto alla scheda successiva di questo database. Con rogito 11 settembre 1775 dello stesso notaio Francesco Alpruni (scheda in questo database), i Bellati rinunciarono e vendettero agli Alberti d'Enno l'utile dominio del prato sopra nominato, consolidato così al dominio diretto pertinente agli stessi Alberti.
Soggetto produttore
Alpruni, Francesco junior (notaio della Giurisdizione di Pergine, cancelliere dell'Ufficio minerale di Pergine, cancelliere della giurisdizione di Caldonazzo)
Persone
Bellati, Ottavia (contessa, nata Rinaldi)
Alberti d'Enno, Lucrezia (contessa, vedova Alberti d'Enno)
Pallaoro, Tommaso fu Giorgio (da Sant'Orsola abitante in Fierozzo)
Alberti d'Enno, Francesco di Giuseppe (conte)
Gentili, Giovanni Battista di Giuseppe Michele da Pergine (notaio, vicario minerario e supremo delle selve in Pergine)
Bellati, Gioacchino da Feltre (conte)
Pintarelli, Giacomo da Sant'Orsola